di FRANCESCA CITRO & GRAZIANO CONCILIO
Esplosione nella centrale elettrica di Suviana, strage in provincia di Bologna: sospese le operazioni dei pompieri.
L’acqua continua a salire ed ha invaso ormai tutto l’ottavo piano ma non si capisce da dove entri. Il bilancio terribile è di tre morti, quattro dispersi e cinque feriti gravi. Tra le vittime anche un uomo di 73 anni. La speranza c’è sempre ma lo scenario non ci fa pensare che ci siano superstiti.
Questo è il bilancio dell’esplosione di una turbina in una centrale elettrica di Bargi. Il presidente della Repubblica Italiana Segio Mattarella vuole che sia fatta piena luce.
Due dei feriti non gravi si sono fatti velocemente medicare. Attendono con angoscia ma vogliono anche dare una mano ai soccorritori che stanno cercando i loro compagni ancora intrappolati quaranta metri sotto il livello del lago.
Sono i testimoni oculari dell’inferno di acqua e fuoco scoppiato tra l’ottavo e il nono piano sotto terra, probabilmente lo scoppio di una turbina.
Intorno alle 14: 30 c’è stata una violenta esplosione, il boato è stato avvertito anche a distanza e poi si è vista una coltre di fumo che ha reso l’aria irrespirabile. Dopo l’arrivo sul posto di decine di ambulanze e macchine delle Forze dell’Ordine, i vigili del fuoco ancora non riescono a dare una vera e propria dimensione alla tragedia.
A provocare l’esplosione sarebbe dunque stato lo scoppio di una turbina che doveva entrare in funzione, a seguire è collassato il solaio che ha provocato la rottura dei condotti di refrigerazione. I lavori erano stati affidati a ditte esterne ed a personale considerato esperto per un intervento programmato da un anno. Resta da capire perché ad un certo punto c’è stata l’esplosione e per questo sarà aperta un’inchiesta. Ancora una volta siamo difronte ad una tragedia provocata da disattenzione ai danni di operai innocenti.
Scriviamo con la speranza di far aprire gli occhi a chi lavora con poca attenzione perché se questa fosse maggiore si eviterebbero tante tragedie.
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