di ALESSIA TROVATO
Ritratti: Letizia Battaglia, la fotografa che attraverso i suoi scatti scuoteva le coscienze “La bambina con il pallone”, un’immagine semplice ma che racchiude una storia da raccontare. Possiamo considerarlo uno scatto simbolo, realizzato nella Cala rinomato quartiere della città palermitana, che in poco tempo ha monopolizzato tutti i siti web. Decido di iniziare questo articolo così per descrivere la prima donna fotoreporter di origine siciliana che con determinazione ed una profonda consapevolezza auspicava di eliminare i preconcetti che vigevano negli anni 60 ed anche quelli che esistevano nei confronti del genere femminile. Lei che ha provato a contrastare quotidianamente, lottando contro un veleno che attanaglia Palermo, città natale dell’artista e l’intera regione “la Mafia “.
Figura emblematica, nel 1970 si trasferisce a Milano ed intraprende delle collaborazioni con alcune testate di spicco della città Meneghina. Successivamente rientra nel capoluogo Regionale. La Battaglia, apprezzata professionista, prima narra un periodo storico atroce e sanguinoso, gli atroci anni di piombo, un’epoca devastante per la città e nel medesimo anno fonda insieme al collega Franco Zecchin l’agenzia di formazione fotografica,.
Caparbia e fiera, fu la prima donna a documentare con le fotografie di grande impatto emotivo alcuni eventi tragici di cronaca nera. Eventi che hanno segnato in modo indelebile la storia della nostra nazione. Indimenticabile l’omicidio di Piersanti Mattarella (fratello del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avvenuto nel 1980). Autrice delle celebri immagini, scattate presso un rinomato albergo di Palermo, che ritraggono alcuni esponenti della malavita e della criminalità organizzata appartenenti al “clan dei corleonesi” ed una figura di spicco della Prima Repubblica Italiana che governò nel secolo scorso, l’ex presidente del consiglio e senatore a vita Onorevole Giulio Andreotti. Queste foto sono state depositate agli atti come materiale documentario nell’omonimo processo svoltosi tra le aule giudiziarie del capoluogo siculo, Perugia e Roma tra il 1993 ed il 2004.
Traspare la sua sensibilità anche quando racconta sia gli anni d’oro vissuti nei quartieri della città in cui è cresciuta e descrive con particolare malinconia e sofferenza la realtà dei vicoli che versavano in decadenza. Paladina delle donne, soggetti che prediligeva fotografare evidenziando le fragilità di quest’ultime, le quali venivano considerate donne di facili costumi, private sia della loro libertà che che della dignità ,valori propugnati dalla giornalista e fotorepoter amante della sua terra troppo spesso bistrattata e martoriata presentava le storie nel quotidiano ” L’Ora”.
Ambiziosa, conquista anche il panorama internazionale con le sue fotografie. Particolarmente apprezzate le foto a sfondo sociale, conquisteranno anche Parigi e l’intera Europa. Per le sua attività intense e proficue , Letizia Battaglia riceverà due prestigiosi riconoscimenti nel 1985: il premio Eugene Smith a New York a pari merito con l’ americana Donna Ferrato riconoscimento istituito in memoria del fotografo di “Life”. Mentre nel 1999 otterrà il secondo premio il “ Mother Johnson Achievement for Live “.
Una donna rivoluzionaria celebrata in tutta Italia con eventi e mostre per omaggiare la pioniera della lotta alla ” mafia”, una di queste è in corso a Salerno, una mostra itinerante intitolata “Letizia Battaglia- Una vita- Come un cazzotto, Come una carezza. La mostra, organizzata dall’Associazione tempi moderni, con la collaborazione dell’ Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti , sarà fruibile al pubblico sino al 19 maggio 2024. Interpretazione magistrale dell’attrice Isabella Ragonese protagonista della fiction RAI “solo per passione” ispirata all’ intrigante vita della giornalista palermitana. L’artista ci ha lasciato lo scorso 13 aprile , all’età di 87 anni, dopo una lunga malattia.
Ho fotografato in tutto il mondo, ma fuori da Palermo le foto mi vengono diverse. ( Letizia Battaglia ).
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