di ROBERTA VARSAVIA
In Sicilia, più precisamente a Palermo, vini rossi e non solo, anche bianchi con una forte identità, con un profumo aromatico differente ma sempre più fedele al territorio interessato. Sono i vini della vendemmia 2023, una delle più complesse, con un calo quantitativo stimato in alcune zone fino al 40%.
Nonostante la condizione climatiche estreme, i viticoltori parlano di una vendemmia sfidante che però non ha compromesso la qualità del raccolto, commenta Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia. La vendemmia più lunga d’Italia -cento giorni di raccolta- inizia nella parte occidentale dell’Isola nella prima decade di agosto, e si è conclusa a fine ottobre nei vigneti dell’Etna.
Una vendemmia 2023 i cui risultati non sono omogenei dal punto di vista dei diversi territori siciliani ma che variano di produttore in produttore.
Ciò che abbiamo riscontrato è l’interessante risultato delle uve Grillo, un vitigno performante nelle riduzioni di quantità e che in questa vendemmia si è rivelato in vini di ampio spectrum aromatico e note tropicali più pronunciate. Una altra grande sorpresa è stato il vino prodotto dal vitigno Syrah, le cui uve hanno dimostrato una resistenza alle condizioni meteo-climatiche e un risultato che post vendemmia si è tradotto in vini dall’equilibro acido-zuccherino e una maturazione eccellente.
Altri vigneti che hanno fatto la differenza le uve del cerasuolo di Vittoria di alcuni dell’Etna e nord della Est della Sicilia.
I vini più famosi sono: Nero d’Avola; Nerello Mascalese che fanno parte dei rossi, mentre tra i bianchi sono: Catarratto; Grillo; Inzolia; Grecanico; Malvasia delle Lipari e Moscato d’Alessandria.
Questi vini sono i più pregiati di tutta la Sicilia.
Comment here