di Antonio Zito
Nonostante la crisi economica che l’Italia vive da qualche anno la manovra di bilancio del Governo Meloni risente dell’impostazione di tipo neoliberale in economia infatti contemporaneamente alla decisione di ridurre il cosiddetto cuneo fiscale che è già tra i più bassi in Europa, prevede un’accentuazione della cosiddetta flat tax, cosa già da tempo voluta dal partito di Salvini soprattutto per i redditi autonomi. Forte dell’esperienza che c’è stata in questo settore negli Stati Uniti nel mondo finanziario e che però non ha certo soddisfatto tutti gli economisti di quel paese, il Governo mira per far quadrare i bilanci a ridurre le tasse con un’aliquota del 15% unica che risparmia solo i redditi più bassi e che con questa manovra mira a permettere un aumento delle spese per il funzionamento delle Pubbliche amministrazioni e della Sanità, com’era già da tempo richiesto da molti Governatori di Regione e possiamo ricordare a questo proposito la lotta di quello campano Vincenzo De Luca. Altra novità è l’aiuto che il governo farà nei confronti di chi ha più di un figlio con contributi per le spese e detassazione di quelle ascrivibili ai figli anche indirettamente.
Quella della natalità in declino nel nostro paese è però un problema serio che influenza anche la decisione di mirare a una quota pensionistica che faccia meno peso sullo stato, come infatti è stato deciso con l’attuale quota 104, che bisogna ricordarlo è in crisi sul lungo periodo proprio perchè mancano i futuri cittadini dalle cui tasse sarebbero stati ottenuti i soldi per le future pensioni. Tale manovra ha scontentato però le opposizioni che in vario modo si sono dissociate dal provvedimento anche se non hanno proposto niente di costruttivo dal punto di vista teorico in ambito economico , vista la difficoltà a mantenere l’assistenzialismo sociale a un livello moderno.
La speranza del Governo è che salvaguardando i redditi più bassi e favorendo secondo le intenzioni i ceti imprenditoriali a tutti i livelli l ‘Italia superi la crisi anche se alcuni, come Carlo Calenda di Italia Viva, giudicano essa come un pasticcio di liberalismo e populismo . In questa manovra poco spazio avranno i provvedimenti di economia e lavoro come il Reddito di cittadinanza o simili ma la platea dei fruitori sarà assorbita in gran parte dal mondo dell’imprenditoria con facilitazioni derivanti dalla flat tax.
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