di Delva Della Rocca
Finale a sorpresa ai mondiali di scherma in corso a Milano che hanno prospettato un incontro “complicato” tra l’ucraina Kharlan e la russa Smirnova. In principio ci sono stati dubbi sulla partecipazione alla sfida della Kharlan, chiamata a duellare con la Smirnova, poi la conclusione con il mancato saluto dell’ucraina all’avversaria, e la protesta conseguente dell’atleta russa. Dopo che la Kharlan al termine della vittoria, si è rifiutata di stringerle la mano, infatti, l’atleta russa ha bloccato la pedana, rimanendo a lungo (poco meno di un’ora) seduta al centro. La schermitrice ha poi lasciato la pedana dopo un colloquio prima con il suo maestro e successivamente con un delegato Fie. Per la cronaca ha vinto l’ucraina Olga Kharlan con il punteggio di 15-7.
Poco dopo un’ora dalla fine del match la Federeazione Internazionale di scherma (Fie) ha squalificato la schermitrice ucraina dal tabellone della sciabola ai Mondiali per il mancato saluto con la mano a fine match, non conforme al protocollo. Alla fine è arrivato il cartellino nero per l’ucraina , che perde anche la possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi di Parigi. La bulgara Yoana Ilieva è stata invece promossa di ufficio agli ottavi di finale.
L’accaduto ci fa riflettere come anche lo sport che dovrebbe portare armonia tra gli atleti possa essere “guastato” da un assurda militarizzazione anche in un contesto tutt’altro che vicino agli scenari di conflitto che caratterizzano l’Europa orientale.
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