di Luca Boffa
È un immagine che noi moderni abbiamo visto nel famoso film I Dieci Comandamenti del 1956 con Charlton Heston oppure nel film d’animazione “Mosè il Principe d’Egitto”: sto parlando della famosa scena biblica di Esodo capitolo 14 e capitolo 15 delle acque divise del mare – indentificato col Mar Rosso – che permise al popolo ebraico di sfuggire alle armate faraoniche.
Il fatto è di dubbia storicità, ma conserva ancora oggi il suo carico di significati religiosi e simbolici anche di natura laica. Infatti quella scena è il simbolo di Adona,i ovvero il Dio ebraico cristiano che è superiore alla natura, ma anche agli arroganti governanti terreni che tiranneggiano sui più deboli. Le forze militari egizie del superbo faraone, infatti, vengono sterminate dalla chiusura del mare causata da Dio stesso per salvare il suo popolo.
Nei Salmi biblici, più precisamente nel Salmo 74, la divisione del mare è simboleggiata dal mostro marino Leviatano e da altri animali marini feroci che Dio provvede a uccidere. Da notare che il mare è un elemento della natura che faceva paura agli antichi ebrei o visto con diffidenza in quanto popolo di pastori da cui scaturisce appunto il famoso mito del Leviatano come mostro marino.
Vorrei far notare che secondo il racconto biblico il mare diviso fu un fenomeno miracoloso che allarmò i popoli futuri vicini di casa degli ebrei ovviamente spaventandoli, come testimonia Esodo 15,14-15
Nella visione dell’apostolo Paolo, in 1 Corinzi capitolo 10, il mare diviso è un anticipazione del battesimo in quanto Paolo dice che il popolo ebraico fu battezzato in Mosè quindi chiaro segno che il mare diviso dell’Esodo era per lui un anticipazione del battesimo.
Il miracolo del mare diviso può essere paragonato al camminare di Gesù sulle acque del lago di Galilea che terrorizzò gli apostoli. Questi due miracoli dimostrano che Dio è il solo padrone della natura, per me è un messaggio che oserei dire ambientalista ai giorni nostri.
Per concludere l’evento biblico è celebrato ogni anno dagli ebrei quanto dai cristiani in tutto il mondo in quanto evento collegato alla Pasqua.
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