di ANTONIO RAIMONDI
20th Century Boys (20世紀少年 Nijū seiki shōnen, lett. “I ragazzi del XX secolo”) è un manga di Naoki Urasawa pubblicato in Giappone sulla rivista Big Comic Spirits della casa editrice Shogakukan a partire dal 1999 e conclusa nel 2006 con 249 capitoli raccolti in 22 tankōbon, portata in Italia da Panini comics sotto l’etichetta Planet Manga.
Si tratta di un manga di ampio respiro con un’atmosfera cupa, che mescola elementi di teoria della cospirazione alla fantascienza;
numerosi sono i riferimenti alla cultura popolare giapponese e internazionale, in particolare al mondo dei fumetti e della musica rock.
La trama include altresì richiami al problema delle sette che affligge la società giapponese e al terrorismo internazionale.
La narrazione è non-sequenziale e contiene parecchi flashback, coprendo eventi che vanno dal 1969, quando i protagonisti erano dei ragazzini che sognavano di “salvare il mondo”, al 1997, quando parte la narrazione “lineare” della storia, al 2001, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebra una serie di personaggi che hanno “salvato il mondo”, per poi passare al 2014, quando la pace mondiale sembra nuovamente in pericolo e ancora oltre, all'”Era dell’Amico”, dal 2016 in poi.
La serie ha goduto di una trasposizione in una trilogia di film live-action, diretti da Yukihiko Tsutsumi, prodotti da Dentsu e proiettati nelle sale giapponesi tra il 2008 ed il 2009.
Da gennaio a luglio 2007 è stata pubblicata su Big Comic Spirits una serie sequel intitolata 21st Century Boys (21世紀少年 Nijūichi seiki shōnen?);
composto da 16 capitoli, il manga è stato poi raccolto in due volumi, anche questo in Italia da Planet Manga.
Il fumetto ha ricevuto un’ottima accoglienza da parte della critica e ha vinto importanti riconoscimenti come il Premio Kodansha per i manga nel 2001, il Premio Shogakukan per i manga nel 2003 ed il Premio Seiun nel 2008 e la sua traduzione in inglese ha ottenuto un Eisner Award come miglior fumetto asiatico pubblicato negli Stati Uniti nel 2011 e nel 2013.
Durante l’assegnazione del Grand Prize del 37º Japan Cartoonist Award, nel 2008, è stato definito un «capolavoro che è riuscito a stabilire un nuovo livello di qualità per i manga successivi alla seconda guerra mondiale».
Trama
Nel 1969 un gruppo di bambini composto da Kenji, Occho, Yoshitsune, Maruo, Yukiji e Donkey costruiscono un nascondiglio in un campo da utilizzare come base segreta e dove nascondersi per scambiarsi manga e ascoltare la radio.
Per celebrare l’evento Occho disegna un simbolo che rappresenti la loro amicizia, composto da un occhio ed una mano che indica.
Iniziano anche a fantasticare su uno scenario apocalittico, in cui dei cattivi tentano di distruggere il mondo mentre loro tentano di fermarli, trascrivendolo in un libro che chiamano Libro delle profezie.
Trent’anni dopo, negli anni novanta, Kenji gestisce un minimarket insieme alla madre e prendendosi cura della figlia della sorella scomparsa.
Dopo aver ricevuto la notizia che Donkey si è suicidato, Kenji viene a conoscenza di una setta comandata da una persona mascherata che si fa chiamare “L’Amico”, che utilizza lo stesso simbolo che i bambini crearono trent’anni prima e compiendo eventi simili a quelli descritti nel Libro delle profezie.
Kenji radunerà così i vecchi compagni per capire chi si nasconda dietro la maschera dell’Amico e fermarlo prima che distrugga il genere umano.
Attualmente Panini comics, attraverso l’etichetta Planet manga, quest’anno ha ristampato l’opera in una edizione Deluxe composta di 11 volumi, più uno che racoglie il sequel 21th, che io sto seguendo e raccolgiendo arrivando all’8o volume, uscito ieri in fumetteria, adoro la trama che trasuda mistero e suspance a ogni pagina, oltre alle reference alla musica rock, di cui l’autore, Naoki Urasawa, è appasionato e musicista.
Una lettura cosigliatissima e d’obbligo per chi vuole approciarsi al mondo del fumetto giapponese, pari ad Akira e alle opere della Regina dei Manga Rumiko Takahashi.
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