di Alessia Trovato
Lo smishing è il termine inglese che definisce una nuova truffa le cui vittime sono prevalentemente gli anziani e tutti coloro che si avvalgono della tecnologia per memorizzare i loro dati personali. Ad esempio: numeri di conto corrente bancario o postale, codice fiscale, password personali e molto altro. In pratica è una procedura molto semplice: il truffatore trova il nome dell’utente in possesso di un conto corrente bancario e lo invita tramite un messaggio a cliccare su di un link fornito dalla fantomatica banca, ad attivare dei nuovi dispositivi di accesso, così da appropriarsi indebitamente dei dati personali del malcapitato utente, che ingenuamente attiva questa procedura o per meglio chiamarla truffa.
E’ un classico esempio di come un cittadino comune può ritrovarsi con il conto corrente prosciugato, senza rendersene conto. Secondo quanto riferito dal Presidente dell’Associazione Codici, non bisogna mai aprire i link inviati tramite sms o e-mail, e soprattutto mai fornire i propri dati personali ad operatori telefonici. Nel caso in cui inavvertitamente si fosse cliccato su uno di questi link, bisogna contattare la propria banca e chiedere informazioni ed eventualmente aiuto alle forze dell’ordine.
Non è l’unica truffa in atto verificatasi ai danni degli ignari utenti. infatti, nei giorni scorsi, tre anziane donne, per fortuna molto acute, hanno sventato un raggiro ai loro danni che consisteva in una telefonata da parte di una parente prossima (figlia), la quale fingendosi molto malata e ricoverata in ospedale, aveva urgente bisogno di somme di denaro consistenti per far fronte alle cure necessarie per salvarle la vita, in questo caso le anziane donne non riconoscendo la voce della congiunta, avvertivano la polizia che attivava un indagine per scoprire la truffatrice ed assicurarla alla giustizia.
Purtroppo la cronaca ci riferisce che nel 2022 così come negli anni precedenti, molte persone sono state raggirate da questi malviventi. Un consiglio che viene direttamente dalla Polizia di Stato è quello di interrompere immediatamente le comunicazioni, di non richiamare il vostro presunto parente malato o in procinto di essere arrestato, con lo stesso telefono, in quanto i truffatori in questione potrebbero bloccare la linea e vi permettono di parlare solo con i loro complici.
Rimanendo in tema di insidie nell’ambito delle telecomunicazioni, e parlando di virus che si possono contrarre all’interno dei telefonini, computer e quant’altro, cari lettori e lettrici di Paperboy e ascoltatori di Radio Salerno Village, oggi desidero raccontarvi una vicenda alquanto anomala, che mi ha visto protagonista mio malgrado una settimana fa. L’articolo descrive brevemente il mio rapporto con la tecnologia e i mezzi di comunicazione di massa, che è discreto, ma alcune volte anch’io ho commesso qualche piccolo errore: tutto è iniziato quando ho provato a scaricare tramite internet un brano da inviare ad un’amica; sono entrata all’interno del programma, ho scaricato il brano in questione, non rendendomi conto che avevo per errore premuto anche un altro tasto. Ho atteso pochi minuti seguendo scrupolosamente le indicazioni fornitemi dalla suddetta pagina e poi ho provato ad uscire. Quando ho compreso, che la procedura per uscire dal sito era completamente sbagliata, ho avuto un attacco di panico: la pagina mi dava altre indicazioni così ho pensato bene di cliccare altre finestre per consentire più velocemente la chiusura della suddetta pagina. Dopo pochi secondi ho compreso di visualizzare siti con contenuti pornografici.
Un consiglio? Non agite senza conoscere e se dovesse succedervi di imbattervi in una vicenda simile non cliccate alla cieca! Rivolgetevi a chi , di fatto, ha dedicato il suo tempo a conoscere i lati oscuri della tecnologia odierna :vi assicuro che vi eviterete una visione alquanto spiacevole!
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