di Marinella Marino
“Dio è il solo Dio della pace, non è Dio della guerra e chi appoggia la violenza ne profana il nome”. E’ il monito di papa Francesco all’Angelus in Piazza S.Pietro. Parola che segnano una presa di distanza senza precedenti dal patriarca di Mosca, Kirill, il quale ha dato spiegazioni politiche, morali, ed anche metafisiche per appoggiare la guerra intrapresa da Vladimir Putin in Ucraina. Il Pontefice lancia un nuovo appello per cercare di fermare ”l’inaccettabile aggressione armata” a Kiev prima che ”riduca le città a cimiteri”; ”In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!”. Inoltre evidenzia in un’analisi su Vatican News, Andrea Tornielli, direttore editoriale dei Media vaticani, che contribuisce a decifrare i messaggi diplomatici odierni del Papa, ”Francesco ha usato parole chiare e ferme sull’uso distorto della religione per giustificare i massacri in corso: ”Dio è solo Dio della pace….”. ”Sono le stesse espressioni – sottolinea Tornielli- usate tante volte negli anni dal Pontefice e dai suoi predecessori San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per mettere in guardia dall’uso strumentale del nome di Dio per giustificare l’odio, la violenza, il terrorismo”. Per il patriarca ortodosso Kirill, noto per la sua posizione filo-putiniana il quale ha incentrato tutta la sua argomentazione sulla necessità di lottare contro i modelli di vita promossi dalle parate gay. Inoltre Kirill torna a difendere la guerra di Putin in risposta ad una lettera del World Council of Churches (WCC), l’organizzazione delle Chiese cristiane che gli aveva chiesto di intercedere con Mosca per la fine del conflitto ai danni dell’Ucraina.
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