di FRANCESCA CITRO & GRAZIANO CONCILIO
È morto il papà adottivo che era andato in India a fine aprile sfidando la variante Delta per recuperare la sua piccola e poi era risultato contagiato. La moglie: “ Ha donato la sua vita per noi.”
Enzo Galli era uno dei tanti che sognava il futuro, uno che sognava i figli e una famiglia, uno dei tanti genitori adottivi che dopo essere stato bloccato dalla burocrazia molto lunga e dal Covid, non ha smesso di lottare per riabbracciare sua figlia, pur risultando positivo al Covid anche se questa non era la situazione che avevano sognato.
L’uomo a fine aprile era rimasto bloccato per circa una decina di giorni in India. La moglie al momento dell’imbarco per rientrare in Italia, era risultata positiva al Covid e per questo tutta la famiglia era rimasta bloccata nel Paese asiatico. Erano riusciti a rientrare in Italia dopo una settimana insieme alla bambina su un volo sanitario: a rendere possibile il rimpatrio erano state donazioni per 130mila euro arrivate da tutta Italia, necessarie per allestire il volo.
Poco dopo Galli era risultato positivo ed era stato ricoverato. Non è mai uscito dalla degenza ed è deceduto il 25 agosto. Per quello che da un viaggio felice, di speranza, si è trasformata in una tragedia immane.
Ancora una volta siamo di fronte ad una storia che riguarda bambini abbandonati e poi felicemente adottati ma nessuno è in grado di fermare la spirale di dolore che attanaglia il cuore di bambini che prima di trovare la felicità di una vita tranquilla vengono abbandonati, magari in Paesi dimenticati dal mondo dove si soffre per privazioni che invece nella vita e per vivere dovrebbero essere essenziali.Lo scopo di questo articolo intanto è quello di elogiare questi genitori che sfidando tutto con la forza dell’amore sono riusciti a dare una vera vita alla bambina e poi di denunciare la burocrazia troppo lenta in casi di abbandono e successiva adozione, sperando che chi di dovere agisca quanto prima sfidando la lentezza della burocrazia per il bene di questi bambini che essendo stati prima abbandonati, vivono una vita priva di fiducia verso il prossimo.
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