di LUCA BOFFA
Il 25 Aprile festeggiamo la liberazione dell’Italia dalle forze nazifasciste, la lotta partigiana al livello militare fu il risultato dell’intervento militare anglo-americano nella Seconda Guerra Mondiale, infatti la lotta è iniziata dopo l’8 Settembre 1943 quando venne approvato l’armistizio con gli Alleati.
Il problema del 25 Aprile è che il ricordo viene politicizzato al posto di esserci una memoria condivisa da tutti, da notare che vengono ricordati nelle manifestazioni i partigiani comunisti soltanto quando ci furono accanto agli Alleati anche partigiani monarchici e militari italiani che facevano lotta partigiana.
Il 25 Aprile 1945 fu il culmine dell’Operazione Grapeshot ovvero l’operazione militare alleata per sconfiggere le ultime truppe tedesche in Italia e la guerra in Italia finì il 2 maggio 1945.
L’Operazione Grapeshot in Nord Italia potrebbe essere la dimostrazione pratica che senza un aiuto alleato i partigiani non avrebbero vinto perché loro si battevano contro un esercito regolare come quello tedesco molto più forte, è un fatto poco conosciuto, come è anche poco noto il fatto che la resa venne firmata il 29 Aprile 1945 nella Reggia di Caserta dagli ufficiali tedeschi insieme a Mark Clark lo stesso generale americano che ha diretto lo sbarco a Salerno.
È in corso la causa di beatificazione di Bisagno al secolo Aldo Gastaldi, un partigiano noto per la lotta anti tedesca e di grande fede cattolica, ad avviare la causa per beatificarlo c’è Angelo Bagnasco il noto cardinale, la storia di Gastaldi e la sua beatificazione dovrebbe zittire anche chi parla di una Chiesa Cattolica complice di nazismo e fascismo nella seconda guerra mondiale, vorrei anche ricordare tra le personalità della Resistenza Gedeone Corrà, anche lui beatificato e morto nel lager di Flossenburg dopo essere stato arrestato dai tedeschi.
Per concludere vorrei augurare un buon 25 Aprile ricordando per coerenza sia i soldati alleati sia i partigiani come eroi.
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