di ANTONIO LORUSSO
La Pasqua è la festa più importante del cattolicesimo nel mondo sopratutto in Occidente, anche più del Natale. Questa solennità esprime la resurrezione di Gesù. La resurrezione avvenne nel terzo giorno dopo la crocifissione e morte di Gesù. I cristiani hanno poi attribuito alla Pasqua un nuovo significato, identificando l’agnello con Cristo in persona, morto e risorto. Questa celebrazione non ha una data fissa come il Natale ma per disposizione della Chiesa, cade la domenica seguente alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera.
Gesù era ebreo e ricorreva la Pasqua ebraica, la Pesah, quando venne rinnegato da Giuda Iscariota, arrestato e mandato a morire sulla croce. I sacerdoti del Sinedrio, la massima autorità della popolazione giudea accusava Gesù di essersi definito come Dio e ciò era un crimine perseguibile con la morte. Il Prefetto romano Ponzio Pilato avrebbe potuto salvarlo ma “se ne lavò le mani” (espressione divenuta proverbiale) e il popolo ebreo era libero di collocarlo in croce al termine di un lungo percorso di sofferenza chiamato “Passione”. Ciò fu una circostanza in cui Gesù patì dolori indescrivibili. In tale momento il figlio di Maria fu schernito, frustato e obbligato a reggere la grande croce di legno nel luogo dove fu ucciso. Il venerdì del periodo di Pasqua (che diverrà il Venerdì Santo) Gesù morì a soli 33 anni. Una volta esalato l’ultimo respiro, il corpo del figlio di Dio venne tolto dalla croce e adagiato in un sepolcro fuori città. La domenica successiva, tre donne discepole di Gesù Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salomè andarono al sepolcro per concludere l’imbalsamazione del corpo ma quando arrivarono alla tomba videro subito che la pietra che suggellava il sepolcro era fuori posto e che del corpo di Gesù non vi era traccia. Le donne apparivano smarrite e titubanti. La comparsa di un Angelo informò loro che Gesù Cristo, Figlio di Dio, era risorto. Secondo il Vangelo di Matteo Gesù in persona si rivelò alle donne, confermando la suo ricomparsa dalla Morte. Il Figlio di Dio si paleso anche ai suoi Apostoli. La Pasqua cristiana commemora il ritorno alla vita terrena di Gesù, che ha reso libero l’uomo dalla oppressione del peccato con la cancellazione del Peccato originale e dall’ angoscia della morte con l’inizio di una nuova esistenza (l’Aldilà cristiano) per tutti i fedeli dopo la Morte. Nelle nostre Chiese si sente parlare della gioia. La nostra religione cristiana è fatta di gioia e non di paura e tristezza.
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