Nel bel mezzo della “tempesta” Covid-19, con ancora tante incognite, circa i tempi per la fine della quarantena e l’inizio della graduale ripresa della vita sociale ed economica del Paese, il principale obiettivo della Politica resta quello di governare nell’immediato ed in prospettiva futura il rilancio della nostra comunità. Salerno sta rispondendo “presente” alla chiamata alle armi contro l’epidemia Coronavirus, ma al tempo stesso attende e pretende risposte chiare e precise da parte delle autorità nazionali e locali.
I consiglieri comunali di Salerno Antonio D’Alessio, Leonardo Gallo e Corrado Naddeo, con la fattiva condivisione dei colleghi Pietro Stasi e Peppe Ventura, invocano l’adozione di un vero e proprio “Piano Marshall” per la città di Salerno, al netto di quelle che saranno le risorse provenienti dal Governo centrale, per poter recuperare e utilizzare risorse immediate in favore delle famiglie e del ceto produttivo locale di ogni settore di appartenenza.
“La pandemia – scrivono i tre consiglieri comunali – impone ai Decisori Pubblici un’attenta analisi che consenta di governare, per quanto possibile, scenari complessi in continua, drammatica evoluzione. Nell’immediato il Governo Centrale ha messo in campo i primi ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti (cassa integrazione – congedo parentale) ma anche iniziali, seppur modesti, sostegni per gli autonomi (600 euro mensili); sono rapidamente arrivati fondi (400 milioni di euro per il Paese – 780.000 euro circa per la città di Salerno -) al fine di sostenere gli acquisti alimentari per gli aventi diritto (stato di povertà vecchia e nuova), senza contare l’enorme gara di solidarietà sia dentro che al di fuori dei confini nazionali. Mentre si contano 14.000 morti certe per coronavirus, oltre a migliaia di contagi tra gli operatori sanitari (con decine di morti) ed il quasi il collasso del SSN nelle aree più colpite della Lombardia, lentamente, ma progressivamente, sembra ci si stia indirizzando verso una positiva inversione di tendenza, con l’aumento continuo delle guarigioni e la costante riduzione di nuovi infetti”.
E’ quindi necessario che in un momento simile della fase emergenziale s’inizi a lavorare per la cosiddetta “emergenza 2.0”, ossia la gestione del “day after”. Abbiamo famiglie a Salerno costrette a ricorrere ai buoni spesa per poter “mettere il piatto a tavola”, migliaia di professionisti, imprenditori, commercianti e artigiani che temono fortemente per il proprio futuro e quello delle rispettive famiglie. Partendo da un “unico comune denominatore”, ossia il radicale cambiamento dello stile di vita di ognuno e la soppressione di momenti pubblici di condivisione per almeno un anno.
“E’ giunta l’ora in cui serve lucidità assoluta, nel prefigurare strategie valide di ripartenza da mettere prontamente in campo. Occorre fare presto! Sostanzialmente, passata la fase acuta della pandemia, dobbiamo prevedere auna fase, non breve (6/12 mesi), di misure croniche volte al contenimento per evitare la ripresa dei contagi. E’ chiaro che la vita continua, deve continuare, ma molte cose dovranno cambiare e, probabilmente, nulla sarà come prima. In attesa del tanto sospirato vaccino (12 mesi almeno), dovremo prevedere un radicale cambiamento delle abitudini. Questo il quadro generale, ma, cosa dobbiamo prevedere per la nostra città? Di sicuro, per almeno 8/12 mesi, non sarà possibile realizzare attività che prevedano la concentrazione di persone, nel pubblico come nel privato: processioni, sagre, convegni, maratone, cicloraduni, notti bianche, sfilate, concerti, comizi, stagioni teatrali e liriche, rassegne cinematografiche, mostre, grandi eventi di massa (come, purtroppo, Le Luci d’Artista), grandi raduni (come, purtroppo, quello dei carabinieri Carabinieri) e così via”.
La conclusione dei consiglieri D’Alessio, Gallo e Naddeo è di per sé una proposta operativa indirizzata al sindaco di Salerno Enzo Napoli, proposta che vuole essere un contributo fattivo alla gestione ed al superamento della “emergenza 2.0”.
“Il primo passo da compiere è quello di identificare e quantificare sia le mancate entrate che le risorse rese disponibili da quanto già ad oggi risparmiato a fronte di servizi non resi o di operazioni finanziarie sui mutui grazie ad interventi di sostegno Centrale ed Europeo; il saldo dovrebbe risultare positivo.
Altra operazione è quella di reindirizzare tutte le somme previste nel Bilancio per Sagre, Eventi civili e religiosi, Eventi culturali e Sportivi, Manifestazioni in genere etc. Sono scelte DOLOROSE ma TEMPORANEE ed indispensabili per la sopravvivenza fisica della città, che non può morire a causa dell’inerzia amministrativa derivante dalla paura di intervenire.
Le risorse così recuperate andranno utilizzate per ridurre drasticamente i numerosi oneri cui le attività produttive cittadine sono sottoposte e che, indiscutibilmente, oggi e per diversi mesi (6/12), non sono sostenibili: tasse di soggiorno, tasse rifiuti, tasse occupazione suolo pubblico, tasse per insegne pubblicitarie, addizionali comunali, tasse per variazione di destinazione di uso, diritti edificatori, oneri relativi ad attività edilizie di ristrutturazione e così via.
Altra misura importante (per la quale destinare somme adeguate) ed incoraggiare l’accoglienza in città: accesso gratuito nelle aree di parcheggio di Salerno Mobilità per consentire ad alberghi, case vacanza e B&B (circa 900 a Salerno) ed a tutte le attività commerciali, di richiamare visitatori e turisti in modo costante con tale proposta allettante. In ultimo poi, una straordinaria opportunità da cogliere: l’accesso agli 11 miliardi di fondi strutturali europei che, come Ursula Von Der Leyen ha recentemente dichiarato, non dovranno più essere restituiti dall’Italia in quanto , ad oggi, non ancora utilizzati. Progetti di infrastrutture strategiche in fase avanzata come quello del completamento con le opere a mare del PIP Nautico per oltre 20 milioni di euro sono alla portata entro l’anno corrente. Realizziamo in 2-3 mesi il progetto esecutivo e apriamo il cantiere. Insomma facciamo presto!”.
Comment here