di Carlo Noviello
Conferenza stampa stamattina, presso la sede regionale di Confcooperative Campania, del Consorzio NCO di Casal di Principe, noto ai più per il suo ristorante sociale, nato in un bene confiscato alla criminalità organizzata, grazie alle tante possibilità aperte alle persone del circuito della salute mentale dai PTRI (Progetti terapeutico riabilitativi individuali).
I progetti individuai di cui sopra trovano la possibilità di realizzarsi e svilupparsi anche grazie ai cosiddetti “budget di salute”: un sistema di welfare diventato legge anche in Campania e che trova il suo fondamento nelle buone pratiche dell’intervento sulla persona e sulle sue necessità specifiche.
A seguito di varie decisioni che si sono susseguite negli anni a livello regionale sulle responsabilità economico-finanziarie dei singoli enti interessati ai percorsi riabilitativi, le tante cooperative nate in questi anni per dare risposte alle persone coinvolte si sono trovate davanti difficoltà sempre più crescenti. Gli ambiti territoriali, che per legge devono compartecipare alla spesa insieme alle ASL, non riescono a far fronte ai loro obblighi, portando al dissesto finanziario le suddette cooperative, soprattutto quelle più piccole. Tante sono già state costrette alla triste decisione della chiusura.
Da non dimenticare poi l’enorme valenza di questi presidi sociali anche in termini di lotta alla criminalità. Come detto, queste realtà sono nate in territori molto particolari e in beni confiscati alla criminalità organizzata. Lo stesso acronimo scelto, e cioè NCO – Nuova Cucina Organizzata, richiama quello più noto della Nuova Camorra Organizzata, proprio per sottolineare il senso di rivincita di un territorio più che martoriato.
Gli organizzatori hanno così annunciato la chiusura del ristorante per il prossimo 7 gennaio, invitando tutti ad una ultima cena, per mettere fine tristemente al loro percorso.
Proprio durante la conferenza, però, è giunta la notizia dell’invito in Regione, da parte del Presidente De Luca, ai referenti delle cooperative per lo stesso giorno del 7 alle ore 14,00.
Si spera che questa notizia possa rappresentare un segnale per riprendere un percorso di riavvicinamento tra istituzioni e cooperative che riesca a salvaguardare quanto di buono esiste sul territorio campano in termini di interventi sociali e di lotta alla criminalità e trasformare in questo modo la presunta ultima cena in un momento di festa per tutti.
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