di MARINELLA MARINO
Giuseppe Moscati, definito anche il “medico dei poveri”, fu anche ricercatore e insegnante. Nacque a Benevento, il 25 luglio 1880, mori’ a Napoli il 12 aprile 1927. E’ stato beatificato da Papa Paolo VI nel corso dell’Anno Santo1975 e canonizzato da Papa Paolo II nel 1987.
Si dedicò all’assistenza dei sofferenti, spesso curandoli gratuitamente. Moscati sosteneva che non doveva esserci contraddizione o antitesi tra scienza e fede: entrambe dovevano concorrere al bene dell’individuo. “Per indole e vocazione il Moscati fu innanzitutto il medico che cura: il rispondere alle necessità degli uomini e alle loro sofferenze, fu per lui un bisogno imperioso e imprescindibile. Il dolore di chi è malato giungeva a lui come il grido di un fratello a cui un altro fratello, il medico, doveva accorrere con l’ardore dell’amore. Il movente della sua attività come medico non fu dunque il solo dovere professionale, ma la consapevolezza di essere stato posto da Dio per operare secondo i suoi piani, per apportare, quindi, con amore, il sollievo che la scienza medica offre nel lenire il dolore e ridare la salute.” Queste sono le parole di Giovanni Paolo II, durante l’omelia, che canonizzò Giuseppe Moscati il 25 ottobre 1987, in Piazza San Pietro.
«Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio».
(Giuseppe Moscati, ottobre 1922)
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