di ANTONIO ZITO
L’otto novembre si è tenuto all’ILVA di Taranto uno sciopero dei metalmeccanici con larga adesione, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha partecipato alla assemblea dei lavoratori con i quali ha discusso dei problemi dell’azienda. Nel dibattito che ne è seguito Conte ha assicurato gli operai che non rimarranno soli nella questione che li oppone alla nuova proprietà, la franco-indiana Arcelor Mittal. Indipendentemente dalla questione dello “scudo penale”sarà la società civile e i mezzi dello Stato a garantire il rispetto degli accordi già presi e la piena occupazione per 10mila lavoratori dell’ILVA. Chi ha avuto la fortuna di leggere il romanzo “Furore”di John Steinbek del 1939 sulla grande depressione negli Stati Uniti sa quanto sollievo portò l’azione dei federali e cioè del governo centrale ai disoccupati e vagabondi. Infatti il Presidente democratico Roosvelt nel suo ventennato impegnò notevoli mezzi dello stato per aiutare i tanti disperati della depressione nel rispetto della libera iniziativa imprenditoriale. Anche per il neo-commissario all’UE Paolo Gentiloni l’accordo va rispettato dalla Arcelor-Mittal. Da non sottovalutare anche l’interesse di Conte nei confronti del problema ambientale, nella zona per l’accumulo di scorie del ferro, potenzialmente molto pericolose per le persone che si trovano a respirarle.
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