di Delva Della Rocca
È nato “un grande orecchio” che ascolta il respiro del nostro mare nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, in penisola sorrentina. Intervento realizzato in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn. È stato installato uno strumento per registrare i suoni provenienti dai fondali marini.
Si tratta di un microfono subacqueo – idrofono – capace di intercettare i suoni di origine biologica( come quelli degli invertebrati, dei pesci e dei cetacei) ;geofisici (onde, vento, pioggia) e di origine umana (quali barche, pesca e altre attività). L’insieme di questi suoni genera dei paesaggi sonori sottomarini che costituiscono una preziosa fonte di informazione sull’ecosistema. Un monitoraggio discreto, senza nessun impatto ambientale e molto esteso nel tempo.
L’acustica è uno dei principali strumenti di comunicazione del mondo animale. I cetacei come delfini e balenottere, che dipendono dal suono per le loro funzioni vitali, sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento acustico generato dal crescente traffico marittimo. Questo progetto permetterà di analizzare il paesaggio sonoro dell’Area marina protetta, identificare la distribuzione e l’abbondanza delle specie e valutare l’impatto delle attività dell’uomo sugli ecosistemi marini I rilevamenti arricchiscono la ricerca scientifica e sensibilizzano sull’importanza della tutela della biodiversità e degli ecosistemi marini.
Sottolinea il presidente dell’Amp Punta Campanella , Lucio Cacace, che trattasi di un progetto che rafforza ulteriormente la sinergia con la Stazione Zoologica Anton Dohrn. “L’Amp di Punta Campanella si conferma un laboratorio naturale per la ricerca che dimostra come tecnologia scienza e sensibilizzazione possano unirsi per la tutela del nostro mare”, così commenta Francesco Caruso, responsabile del progetto per la Stazione Zoologica Anton Dohrn.
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