di Marinella Marino
Le cellule staminali sono cellule che hanno la capacità di trasformarsi nei vari tipi di cellule presenti nel nostro corpo, quelle ottenute dagli embrioni possono trasformarsi in tutte le cellule, mentre quelle ottenute dal sangue del cordone ombelicale e dai tessuti adulti sono in grado di dare origine solo ad alcuni tipi di cellule.
Al momento, l’unica applicazione terapeutica delle cellule staminali entrata nella clinica oncologica è il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, usato per curare alcuni tipi di tumori del sangue, in particolare, certi tipi di leucemie e linfomi. Le cellule staminali embrionali adulte sono diverse dalle cellule staminali tumorali che fanno parte, invece, del tumore e ne costituiscono la riserva per la crescita.
Le cellule staminali tumorali si usano, fra le altre cose, per studiare i geni coinvolti per la proliferazione cellulare incontrollata e sono potenziale bersaglio di alcune terapie innovative antitumorali. Le cellule staminali sono usate nella ricerca medica nel campo della cosiddetta medicina rigenerativa, con cui si spera di riuscire a crescere in laboratorio tessuti o addirittura organi interi per sostituire quelli malfunzionanti.
Le cellule staminali embrionali vengono usate soprattutto nella ricerca sul sistema nervoso centrale, per rigenerare strutture danneggiate da malattie degenerative come il morbo di Parkinson o quello di Alzheimer, o sul sistema nervoso periferico, per riparare il midollo spinale in caso di lesioni irreversibili.
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