di LUCA BOFFA
Cecilia Sala, detenuta in Iran nel carcere di Evin, è stata liberata dopo essere stata prigioniera senza un apparente motivo, intanto ha lasciato questa dichiarazione alla stampa: “Sono confusa e felicissima, mi devo riabituare, devo riposare, questa notte non ho dormito per l’eccitazione e la gioia. Quella precedente per l’angoscia, sto bene, sono molto contenta”, come riporta l’Ansa.
Cecilia Sala è stata liberata grazie alla mediazione del governo Meloni che si è adoperato attraverso la diplomazia internazionale in gioco, da notare che in questo contesto ha giocato molto lo scambio di ostaggi tra Iran e il Governo Italiano, infatti Mohammad Abedini Najafabadi ingegnere iraniano arrestato nel nostro paese ha fatto da tramite in questo contesto tra i due governi.
Per tornare al tema principale Cecilia Sala ha detto: “Non ho mai pensato che mi avrebbero liberata così presto” in riferimento alla sua fortunatamente breve prigionia in Iran dove è un bene ricordare è un regime teocratico di matrice islamica che si è affermato con la rivoluzione del 1979 ad opera di Komehini che soppiantò l’antica monarchia persiana, nel corso dei decenni ci sono stati altri casi simili a quelli di Cecilia Sala con giornalisti prigionieri del regime dittatoriale di Teheran.
Per concludere è una fortuna che questa storia è finita bene perché c’era la possibilità che Cecilia Sala venisse giustiziata dal regime iraniano, un plauso in questa vicenda al governo italiano e alla Presidente Meloni per il lavoro diplomatico svolto in questa vicenda assai intricata.
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