di LUCA BOFFA
Oltre ai presepi fatti con statuine e miniature come tutti ben sanno c’è una storica tradizione italiana ancora più bella ovvero i presepi viventi con figuranti che simulano i personaggi legati alla Nascita di Gesù.
Con l’avvicinarsi del Natale appassionati e curiosi vanno a caccia delle mostre più emozionanti, ad esempio è considerato imperdibile il bellissimo presepe vivente di Greccio (Rieti) ovvero il paesino italiano in cui nacque questa tradizione natalizia tutta italiana, fu il primo presepe vivente della storia voluto da San Francesco d’Assisi nel 1223. Da notare che la tradizione francescana del presepe nacque proprio coi i primi presepi viventi per poi arrivare alle tradizionali statuine del presepe che usiamo ogni anno anche in casa o in parrocchia, in ogni caso a Greccio la tradizione del presepe vivente si è rinnovata anche con i ristoranti di cucina locale che danno da mangiare ai turisti.
Nell’ambito campano c’è da segnalare il presepe vivente di Prata Sannita nella provincia di Caserta e quello a Borgo di Caprile in provincia di Napoli nei pressi di Gragnano, ma quello più interessante è quello nei Sassi di Matera in Basilicata, come ben si sa gli iconici Sassi di Matera offrono lo scenario ideale per questo genere di iniziative per via dell’aspetto da presepe di quelle che un tempo erano case contadine nella roccia. A Salerno storico il presepe esposto nel Centro Storico di Salerno reso celebre dal Maestro Carotenuto con le figure in legno.
Da notare che il presepe che sia quello vivente con statuine presenta incongruenze storico religiose sul contesto dovuto al contesto occidentale cristiano, ad esempio nel presepe napoletano come in quelli italiani in genere è presente il maiale tra gli animali d’allevamento, il che è impossibile visto che per gli ebrei il maiale è un animale immondo oppure la presenza di chiese come edifici in certi presepi italiani. Per tornare in tema il presepe vivente come quello con le statuine è un eccellenza culturale del nostro paese in quanto patrimonio natalizio da preservare anche per future generazioni e per concludere c’è da dire che questo patrimonio è presente in tutte le regioni italiane da nord a sud.
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