di Antonio Zito
Oggi alle 10.20 a Calenzano in provincia di Firenze si è avuta una tremenda esplosione in un deposito dell’ENI e sono morte due persone e ferite altre nove, di cui tre disperse ancora ora. Il deposito che si estende su una superfice di 170 mila metri quadri contiene vari serbatoi di carburante e tubature, ma l’esplosione ha interessato una auto botte durante le operazioni di carico. Il resoconto di chi era vicino è drammatico e interessa molta gente perché l’esplosione è stata enorme e una enorme colonna di fumo si è sprigionata nella zona circostante in cui in molti edifici si sono rotti i vetri, mentre chi si trovava presso l’area del disastro ha riportato una temporanea riduzione dell’udito. Molti testimoni affermano che l’esplosione è stata così forte che si è pensato a una bomba. L’area della deflagrazione è stata posta sotto sequestro, e solo per il pronto intervento dei vigili del fuoco le fiamme non hanno raggiunto i depositi vicini. Il Procuratore capo di prato ha aperto un’inchiesta e la colonna di fumo era visibile anche dai comuni vicini.
Nel tratto interessato i treni procedono a velocità ridotta e si registrano rallentamenti e possibili variazioni perché l’area interessata dall’esplosione ospita almeno 15 aziende che sono state evacuate a scopo cautelativo. Le scuole del territorio sono invece tutte aperte e ARPAT è rassicurante sulla qualità dell’aria. I feriti non sono in gravi condizioni tranne quella di due grandi ustionati che sono stati ricoverati a Pisa e che sono stati visitati dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha spiegato ai cronisti che “ in questo momento le situazioni problematiche sono queste due, naturalmente sono coloro che erano vicini al luogo dell’esplosione, dell’incendio, che quindi hanno ustioni gravissime”.
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