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Medio Oriente, nuova escalation di Israele in Libano

di Antonio Zito

Israele continua la sua offensiva nel Libano meridionale con ripetuti attacchi missilistici nel territorio libanese come ha oggi affermato il Premier di quel paese che come tutti sanno ha varie anime religiose e quindi varie fazioni per lo più ostili a Israele, tranne quella cristiana dei falangisti. Perciò da quel paese le incursioni contro lo stato ebraico si ripetono ormai da tempo , si spiega quindi perché il Premier Netaniau come supremo capo delle forze armate non molla e continua la sua politica aggressiva contro gli Hezbollah che dal Libano giornalmente attaccano Israele con armi prodotte per lo più in Iran.

La ferma decisione di Tel Aviv di avere confini sicuri ha portato ad attacchi numerosi e di vario genere , come quello dei telefonini e dei Walchi Talchi con cariche esplosive che hanno ricordato al mondo il passato terroristico che è alla base dello stato di Israele in cui proprio la fazione di destra del presidente e cioè l’Irgun Zvai Leumi nel 1948 si macchiò di gravi crimini contro le forze che si opponevano alla nascita dello stato di Israele moderno. Appare evidente l’intenzione di del Governo di Israele di spopolare il SUD del Libano con una migrazione di massa come quella di Gaza. Si aspetta con trepidazione il risultato delle elezioni americane per sapere se questo progetto sarà messo in atto. Purtroppo i tempi sono brevi e Neteniau potrebbe riuscire nel suo intento forte della necessità di combattere il terrorismo degli sciti iraniani. Continua l’odissea degli ostaggi israeliani ancora in mano agli estremisti palestinesi e stimati forse in numero di 33 ancora in vita.

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