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Liliana Segre, una vita dedicata al rito della memoria

di Marinella Marino

Liliana Segre, via dall’inferno. Una testimonianza lucida, vivida dell’olocausto. E’ nata a Milano il 10 settembre 1930 è un attivista e politica italiana, superstite dell’olocausto e testimone attiva della shoah. Cresciuta in una famiglia laica di ascendenza ebraica, a partire dal 1938 subi’ le imposizioni discriminatorie delle leggi razziali fasciste. All’età di tredici anni fu arrestata e deportata al campo di concentramento di Auschwitz, dal quale fece ritorno alla fine della seconda guerra mondiale. Dopo un lungo periodo di riflessione e silenzio, negli anni novanta inizio’ a raccontare pubblicamente la propria esperienza, impegnandosi per sensibilizzare le nuove generazioni contro il razzismo e l’indifferenza.

Il 19 gennaio 1918 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ”per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. Dal 15 aprile 2021 è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazioni all’odio e alla violenza. Il 13 ottobre 2022 ha presieduto la prima assemblea delle camere all’inizio della XIX legislatura ricoprendo la carica di presidente provvisorio dell’assemblea per motivi di anzianità. E’ stata la terza donna, dopo Maria Elisabetta Alberti Casellati – che ne fu presidente effettivo (2018 – 2022) e Camilla Rovere (12 luglio 1983) a presiedere la camera alta del Parlamento italiano.

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