di ANTONIO ZITO
Da una recente indagine statistica fatta sulle province italiane e pubblicata dal giornale Il sole 24 ore le province meridionali e anche la provincia di Salerno sono le meno quotate per qualità di vita per bambini, giovani, e anziani. Infatti un dato costante della rilevazione è la discrepanza tra i valori registrati nel mezzogiorno e il Nord del Paese. Tutti i parametri, dalla assistenza ai bambini appena nati o alle mamme incinte fino alla assistenza ai giovani imprenditori o alla assistenza agli over 65, risultano alterati in confronto alle province del Nord rispetto alle quali Salerno è spesso fanalino di coda superata solo da altre province del Sud.
Resta da capire il perchè, e cioè quali sono le cause e per fare questo è necessario considerare la maggiore ricchezza del Nord dal punto di vista della produzione di ricchezza con un welfare adeguato che però ufficialmente è presente anche al meridione come ha dimostrato la vicenda del Reddito di Cittadinanza che è stato erogato dall’INPS in tutta Italia e ne ha beneficiato soprattutto il Sud.
D’altro canto la demografia dimostra che l’Italia invecchia nel suo complesso e perciò non è colpa dello invecchiamento perchè esso è uguale nelle varie regioni italiane. Quel divario che paurosamente si vuole, da parte della maggioranza politica con il progetto di Autonomia Differenziata, aumentare sembra dai dati di questo studio non adatto all’Italia o quanto meno non adatto al Sud.
Tutti i parametri di questo studio del Sole 24 ore dimostrano che l’autonomia differenziata aumenterebbe il divario tra le regioni e quindi tra le province e penalizzerebbe il Sud soprattutto in campo sanitario e scolastico che proprio si evince da questo lavoro. Questi dati perciò sono un monito per una proposta di unità sociale ed economica che eviti l’eccessiva frantumazione del tessuto sociale che si verificherebbe al Sud in caso di successo dell’applicazione dell’autonomia differenziata che ripeto può solo aumentare gli squilibri esistenti nel paese e che questa indagine rivela. Problematico quindi il futuro delle province meridionali e di quella Salernitana se visto in questa prospettiva, senza cioè l’aiuto del potere centrale della nazione unita.
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