di Antonio Zito
Oggi 24 maggio la Corte internazionale di Giustizia dell’Aia ha ufficialmente dichiarato che Israele deve interrompere le operazioni militari a Rafah nella striscia di Gaza vicino al confine con l’Egitto dove c’è un valico di frontiera con questo stato e contemporaneamente che Hamas deve restituire gli ostaggi ancora in suo possesso. Tale proposta ufficialmente presentata dal SudAfrica è stata votata dalla maggioranza dei 124 stati membri ma non da USA, Cina, Russia, e Israele.
La Corte che dipende strettamente dalle Nazioni Unite come è noto ha sede nei Paesi Bassi e ad essa fanno riferimento parecchi piccoli stati , numerosi e che per vari motivi parteggiano per lo più per la causa palestinese, essendo spesso a maggioranza mussulmana. Il suo peso è quindi soprattutto di tipo propagandistico ma non solo vista la presa di posizione di stati non troppo sconosciuti come la Spagna che recentemente ha preso posizione in favore della nascita di uno Stato Palestinese a ridosso di Israele, pur con le proteste degli alleati di Tel aviv. Una presa di posizione ideale quindi anche se non da sottovalutare. Gli Stati Uniti si sono però già dissociati per non abbandonare il loro maggiore alleato nella regione e cioè proprio Israele. D’altro canto la posizione di Netaniau in patria nonstante le proteste interne in assenza di pace è forte e viene considerata come una parte che fin quando non finirà la guerra durerà in carica.
Per quanto riguarda Hamas, le sue brutalità sembrano averle portato un apparente successo nell’ambiente terroristico anche se però non per forza nella popolazione attiva politicamente.
E’ probabile che come già è avvenuto in passato nella guerra di Algeria per l’indipendenza dalla Francia , Hamas speri in un riconoscimento e in una vittoria anche a costo della propria distruzione, coinvolgendo lo spirito indipendentista dei popoli arabi. Purtroppo però tutto questo avviene tra nazioni che sono in procinto di avere armamento nucleare come Israele e Iran.
Comment here