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Attentato in Russia, ancora dubbi sulla matrice terroristica

di Antonio Zito

Ieri domenica 24 marzo è stata una giornata di lutto nazionale in Russia, una fila interminabile di gente ha reso omaggio alle vittime dell’attentato compiuto a Mosca al Crocus city Hall. Ma le indagini proseguono alacremente e ci sono stati già i primi arresti di quattro presunti terroristi che a quanto pare con passaporti tagiki cercavano di passare in Ucraina. I video dell’attentato trasmessi sui social sono all’esame degli inquirenti.

L’opinione pubblica sia in Russia che all’estero di quella nazione si preoccupa più o meno seriamente delle possibili ritorsioni di chi comanda la Cremlino. C’è perciò una incertezza diffusa che gli USA e la Francia risolvono additando l’ISISk e cioè la rivendicazione ufficiale come responsabile dell’attentato, altri al Cremlino guardano con sospetto all’Ucraina e tutto il mondo trema a questa ipotesi che sarebbe pericolosissima per la pace mondiale. Dopo l’arresto dei quattro presunti terroristi si può notare che in Russia nonostante le critiche a quella democrazia da molti definita un’autocrazia c’è lo stato di diritto perchè nonostante i lutti e le affermazioni estreme di alcuni , le indagini proseguono in modo tradizionale con i 4 arrestati che rischiano l’ergastolo almeno ufficialmente in una nazione dove è morto Navalny.

I terroristi nelle fotografie mostrano evidenti segni di violenza fisica e forse di tortura anche se nell’opinione pubblica non è questo lo sconcerto maggiore dopo tante morti innocenti. Non è la prima volta di attentati di questo tipo anche in Russia ma questa volta con la guerra in atto in Ucraina c’è pericolo di una escalation enl caso di un coinvolgimento di quella nazione e quindi delle forze che la appoggiano e cioè USA e UE.

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