di LUCA BOFFA
A Salerno, a partire dal 14 marzo, è iniziata la mostra su Rosario Livatino ovvero il magistrato anti mafia fatto beato da Papa Francesco nel 2021 e morto martire in un vile agguato mafioso il 21 settembre 1990.
Al Tempio di Pomona sono stati esposti 25 pannelli per ricordare questa vicenda di un servitore dello stato ma anche un martire fatto beato dalla Chiesa Cattolica, in questi pannelli è percorsa tutta la vita di questo beato magistrato da quando era bambino fino al vile agguato mafioso, da notare che il nostro Livatino fu ammazzato dalla Stidda una fazione criminale mafiosa avversa a Cosa Nostra a quei tempi.
La Stidda è stata in quegli anni la Mafia dell’Agrigentino in contrapposizione a Cosa Nostra all’epoca Salatore Riina, interessanti anche i riferimenti religiosi derivati dalla sua grande fede cattolica, tra cui la citazione biblica del profeta Michea ovvero Michea 6,3 invocata da Livatino nell’ambito del suo martirio, “Popolo mio, che male ti ho fatto?”.
È una storia di fede e coraggio che tutti dovrebbero conoscere perché si tratta non di un martire che è prete o religioso in genere ma un martire di fede cattolica alle prese con un difficile mestiere laico ovvero quello del magistrato in un contesto difficile come quello siciliano.
È stata una bella mostra perché è un personaggio degno di essere conosciuto e rispettato dai fedeli cattolici quanto dai non credenti. Per concludere è un personaggio da far conoscere alle giovani generazioni perché è un esempio di fede ma anche di legalità messa in pratica.
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