di Alessia Trovato
La protesta degli agricoltori continua in tutta Italia, anche la Sicilia aderisce con una petizione. Riporto di seguito integralmente i sei punti della petizione firmata da Simenza Cumpagna Siciliana e dalle altre associazioni appartenenti al comitato agricolo della Sicilia, punti che richiedono nel dettaglio:
misure urgenti per la sopravvivenza animale
– intervento immediato della protezione civile per la costituzione di una rete di rifornimento nazionale e internazionale di foraggio da destinare alle aziende zootecniche in grave sofferenza (contro la perdita di produzione e la moria degli animali causata dalla siccità)
misure urgenti contro la crisi di liquidità
– pagamenti AGEA immediati e diretti (senza il passaggio da enti regionali)
– cancellazione permanente IRPEF e IMU
– credito d’imposta permanente sul gasolio agricolo
– blocco compensazioni automatiche crediti (INPS e altri) ed erogazioni pubbliche e sgravamento immediato delle compensazioni già operate (per il recupero DURC)
– istituzione Fondo di Garanzia per le aziende che patiscono ritardi nei pagamenti per l’inefficienza degli uffici regionali e per un credito effettivamente agevolato
– abbattimento costi per l’assunzione di lavoratori agricoli
– blocco immediato dello spostamento dei fondi del biologico verso l’agricoltura integrata
misure per la salute, per la sicurezza delle aziende e del territorio
– qualificazione dell’attività agricola come attività primaria e strategica per l’esercizio della sovranità alimentare contro le scellerate politiche UE
– blocco sperimentazione e introduzione ETA, OGM, cibi sintetici, insetti, applicando la prevista clausola di salvaguardia e il principio di precauzione
– piano controllo fauna selvatica e misure contro i roghi
misure urgenti per la tutela della proprietà agricola
– pace fiscale (stralcio cartelle esattoriali)
– sospensione procedure esecutive e divieto di vendita all’asta sotto il valore di mercato
– misure contro la predazione di suolo da parte delle multinazionali per le energie ‘pulite’ e blocco degli impianti agrovoltaici a danno dei seminativi e del paesaggio tradizionale
misure urgenti contro la concorrenza sleale
– riequilibrio dei fondi nord-sud Italia
– revisione accordi internazionali
– azioni contro il deprezzamento dei prodotti agricoli
– riduzione aliquote IVA su prodotti per l’agricoltura (ricambi, attrezzi, trattori, fitofarmaci, ecc)
– divieto ingresso dei prodotti esteri di qualità inferiore agli standard europei con controlli alle frontiere
– blocco piani di eradicazione di TBC e BR che nel nome della salute pubblica e senza possibilità d’appello continuano a determinare la mattanza degli allevamenti bovini, bufalini e ovi-caprini
misure per una legislazione efficace e un sistema efficiente
– attivazione e integrazione Piano agricolo regionale (L.R. 21/2021 contenente norme di tutela delle produzioni locali) con programmazioni differenziate in base alle vocazioni di zona
– coinvolgimento diretto di agricoltori e allevatori in tutte le decisioni sul settore (contrasto a politiche di condominio e cattiva rappresentanza)
– liberalizzazione attività di validazione del fascicolo aziendale
– reciproca assunzione di responsabilità nella sottoscrizione dei bandi regionali senza postille-scappatoia per la parte pubblica
La mia Regione aderisce alla protesta pacifica avviata in tutta Italia all’inizio del corrente mese al fine di impedire il trattamento del grano e l’acquisto di cibi sintetici. E’ necessario valorizzare il made in Italy, i prodotti della tradizione territoriale regionale.
Inoltre i lavoratori del settore agricolo chiedono l’eliminazione dell’imu e che non venga aumentata l’irpef unitamente alle altre tasse correlate. Gli agricoltori sono partiti da Milazzo per poi raggiungere la città di Messina ed infine la capitale, un dibattito incandescente quello tra gli agricoltori ed i vertici di molteplici incontri tra il ministro dell’agricoltura ed i diretti interessati. Alcuni hanno abbandonato la protesta mentre altri proseguono in cerca di risposte e dei loro diritti.
Quanto tempo passerà ancora prima che la situazione ritorni alla normalità, è uno dei settori più redditizi della nostra economia e si spera ritorni a produrre senza davvero utilizzare meccanismi artificiali per poter ritornare a creare prodotti di alta qualità. Il nostro grano non si tocca!
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