di FRANCESCA CITRO E GRAZIANO CONCILIO
Disabilità, sessualità ed affettività: perché è giusto parlarne…Sono giuste le discussioni perché aprono i sentieri ma manca il passo alla realizzazione.
Tra il dire e il fare ci casca il disabile.
L’intento lodevole è stato quello di parlare della vita sessuale dei diversamente abili in relazione alle proprie potenzialità perché forse è più facile considerarli asessuati ed esibirli quando occorre.
È opportuno sgomberare subito il campo dai dubbi: la sessualità non rappresenta un tabù e non dovrebbe essere considerata una cosa sporca pertanto parlarne significa mantenere la propria dignità.
Purtroppo i disabili si dividono in coloro che sono riusciti tra mille difficoltà a creare un legame sentimentale di qualsiasi genere e chi invece non ha avuto le stesse possibilità, a tutti però la natura ha dato le stesse pulsioni.
Con tutto il rispetto per chi trova il coraggio nello specifico di parlare di questi argomenti si è comunque lontani dalla soluzione.
La disabilità è un percorso di vita e non si dovrebbe solo parlarne, occorrerebbe realizzare più di quanto possibile per permettere un inserimento non differenziato.
La tanto decantata inclusione significa proprio questo.
Comment here