di Lorenzo Sergio
Da studi recenti si sono individuati tassi di inquinamento atmosferico tali da annientare il profumo dei fiori, e lo stesso problema si è rivelato anche per gli insetti che li visitano. Nelle città, soprattutto quelle densamente abitate, si riversano, composti inquinanti nell’aria con tassi molto alti, di conseguenza l’impollinazione si può ridurre anche del 70%, perché falene, farfalle e api non riescono più a percepire l’odore. L’Università di Washington ha pubblicato uno studio che spiega come l’attività umana produce un inquinamento a livello globale molto forte, impedendo il meccanismo di impollinazione.
Gli inquinanti aerei, detti sensoriali, riguardano i rumori, le luci artificiali, lo smog, inquinanti chimici, modificano il comportamento degli animali, inducendo nuovi stimoli o modificando quelli che già hanno.
L’ ozono nella bassa atmosfera ad esempio, risulta dannoso, e non protegge mentre il radicale nitrato è pericoloso nelle ore notturne e degradano i profumi, tutto questo ad oggi non si sa ancora bene come influisce sugli insetti che impollinano.
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