di LORENZO SERGIO
A Vienna è stato ritrovato un dipinto dell’artista austriaco Gustav Klimt, ritenuto perduto da circa 100 anni. Klimt uno dei più grandi esponenti della Secessione Viennese (Wiener Secession), fondò a Vienna un’associazione di diciannove persone, architetti e artisti vari, nel 1907.
Si prefiggeva di rielaborare le opera d’arte, unendo architettura, scultura, pittura e design: una nuova espressione artistica in grado di affiancarsi alla tradizione. Fu tra i più grandi animatori della scena culturale del suo tempo, affrontò temi più svariati: figure, soggetti allegorici, paesaggi, nudi femminili, temi religiosi, ritratti.
Il ritratto, oggi ritrovato di Fraulein Lieser, apparteneva una volta ad una famiglia ebrea, in Austria, e fu visto in pubblico l’ultima volta nel 1925 in vista di una mostra. La famiglia degli attuali proprietari possiede il dipinto dagli anni ’60. La casa d’aste, im Kinsky, stima il valore del dipinto in circa 54 milioni di dollari (42 milioni di sterline), lo ha definito “un dipinto di tale rarità e portata artistica, il cui valore non era disponibile da decenni sul mercato dell’arte europeo”.
Il ritratto verrà, tra qualche mese, messo all’asta per conto dei proprietari, e degli eredi della famiglia Lieser, in base ad un accordo internazionale per restituire le opere d’arte saccheggiate dai nazisti, ai discendenti delle persone a cui erano state sottratte. Prima dell’asta, che si prevede il 24 aprile, l’opera di Klimt sarà presentata in varie località internazionali tra cui Regno Unito, Svizzera, Germania e Hong Kong.
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