di Luca Boffa
Da alcuni giorni l’Equador è nella morsa della guerra civile: il più temuto dei narcotrafficanti del Paese Fabricio Colon Pico, detto il Selvaggio (El Savaje in spagnolo), è fuggito di prigione dando così inizio ai disordini che hanno portato all’attuale situazione di caos nella nazione sudamericano. Addirittura nella capitale Quito gli studi televisivi della emittente nazionale sono stato occupati dai gruppi armati del narcotraffico per poi essere liberati dalla polizia. Il presidente Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese vista la situazione.
Secondo il giornalista Roberto Saviano, che come tutti sanno si occupa di crimine organizzato, si dovrebbe addirittura parlare di narco-golpe riferendosi all’attuale caos in Equador, in quanto potenziale golpe fatto dai narco trafficanti e dai loro gruppi armati criminali.
Intanto gli USA valutano un qualche intervento a favore del governo attuale in Equador: sono giunti nel Paese alti funzionari delle forze armate USA che stanno monitorando la situazione sempre più violenta.
Quanto accade in Equador non manca di avere riflessi nella nostra realtà: il procuratore di Napoli Gratteri ha parlato di connessioni tra crimine organizzato dell’Italia meridionale e le organizzazioni dei narcotrafficanti di quelle parti del mondo.
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