di LUCA BOFFA
Sono passati venti anni da quel tragico 12 novembre 2003 in cui ci fu il primo attentato a Nassiriya in cui morirono 18 nostri connazionali tra carabinieri e militari dell’esercito italiano in missione di piace nel contesto della guerra in Iraq, l’attentato fu eseguito da un camion bomba che esplose di fronte alla sede del comando italiano.
La guerra in Iraq iniziata nel 2003 dal Presidente George degli USA George W. Bush per togliere di mezzo il dittatore iracheno Saddam Hussein, che al di là della questione nucleare in quanto si diceva che volesse l’atomica, era comunque un dittatore spietato che usava addirittura armi chimiche su villaggi di persone innocenti e in generale era un dittatore che violava ogni elementare diritto umano nel suo paese.
Gli attentati di Nassiriya furono attuati dal gruppo integralista islamico Jama’at, uno dei precursori dello stato islamico o Isis, nato nel 1999. Per tornare in argomento l’attentato del 12 novembre 2003 uccise 18 soldati militari tra soldati dell’esercito e carabinieri come già detto in missione di pace e nove civili iracheni, le vittime italiane furono commemorate con funerali di stato solenni. Questo attentato è stato una pagina tragica della nostra politica estera che non dovrebbe ripetersi mai più.
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