di MATTEO VICINANZA
Il nuovo allenatore della Salernitana Pippo Inzaghi, potrebbe utilizzare il modulo tattico del 4-3-2-1, chiamato “Albero di Natale” che Inzaghi conosce molto bene perché fu la punta quando giocava nel Milan di Carlo Ancelotti, oppure utilizzare il 4-3-3 puro a seconda dei calciatori che Inzaghi vorrà utilizzare per questi due moduli tattici che determinano la fase offensiva. In tutti e due i casi Inzaghi ritornerà all’utilizzo della mediana a tre con un difensore basso e i due laterali che gli correranno ai lati, magari utilizzandoli con una maggiore qualità negli inserimenti e l’altra con le caratteristiche del rubbapalloni.
E’ presto per fare degli esperimenti definitivi perchè mancano nove giorni alla gara contro i sardi del Cagliari, e molti calciatori granata sono impegnati con le proprie Nazionali. Tuttavia in questi primi giorni da tecnico della Salernitana Inzaghi sta cercando di apportare diverse novità ai moduli tattici, una novità su tutte, il ritorno di Emil Bohinen nel ruolo di playmaker, ruolo che ha sempre ricoperto dal primo momento della sua esperienza nella Salernitana. Con Sousa veniva utilizzato in un centrocampo a due nel quale oggettivamente faceva fatica a causa delle caratteristiche non di dinamismo assoluto- che non gli consentivano di coprire tutte le zone del campo. Infatti il tecnico portoghese ha sempre creduto nella metamorfosi dell’ex calciatore del Cska Mosca ma Sousa non è riuscito a lavorarci fino in fondo.
Così adesso la Salernitana tornerà al modulo tattico antico. In un momento difficile la ricetta giusta è far ritrovare ad ogni calciatore granata le proprie certezze è non c’è mossa migliore che riportare ogni calciatore granata al proprio ruolo nel quale si potrà sentire al proprio agio. Detto che Lassana Coulibaly si è sempre sentito a suo agio nel ruolo di centrocampista a seconda che il centrocampo sia formato da due o da tre calciatori. L’altra mezzala che al momento è stata provata da Inzaghi è Giulio Maggiore. Un elemento costretto sempre a da un’anno e mezzo a giocare in un ruolo non naturale, senza lesinare l’impegno. Prelevato nell’estate del 2022 per essere utilizzato come mezzala nel 3-5-2 è stato adattato anche nel ruolo di playmaker visto l’infortunio di Bohinen che fu utilizzato dall’allora allenatore granata Davide Nicola. Infatti l’ex calciatore dello Spezia s’infortunò per la prima volta andando fuori causa. Alla fine dell’anno gli infortuni furono tre nella scorsa stagione, dal punto di vista della sorte, le cose non andarono bene con l’ avvento di Sousa fluttuando tra la mediana a due e la posizione di trequartista.
Ora Inzaghi tenterà a lavorare su di lui nel tentativo di far rtitorvare lo smalto mostrato in Liguria prima dell’approdo nella Salernitana. Altro elemento molto interessante è Martegani. L’argentino ha sempre dimostrato di poter giocare come play basso ma questo è un ruolo che lo tiene in modo eccessivo lontano dalla porta. Con Inzaghi potrebbe disimpegnarsi ed essere utilizzato come mezzala, posto che di trequartisti ed attaccanti esterni in questo ruolo ce ne sono in numero discreto. Non è la soluzione da scartare per dare la qualità alla mediana e qualche metro in più al ragazzo per liberare l’estro ed il tiro di cui il calciatore è provvisto. Kastanos dovrebbe partire come trequartista ma è un altro elemento che in passato ha giocato bene anche come mezzala, ruolo che si addice soprattutto al giovane polacco Legowski, perno della nazionale polacca under21 che può essere un degno sostituto di Lassana Coulibaly e provare a giocarci insieme grazie alle sue abilità nell’ unire la quantità ad un briciolo di qualità. In tre si sta più sicuri che in due, più coperti dando un maggiore filtro da dare al pacchetto difensivo. Inzaghi ci sta lavorando e non è ancora stabilito quale dei due moduli tattici vorrà utilizzare.
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