di ALESSIA TROVATO
“Non si placano le polemiche dopo l’ultimo sbarco avvenuto poche settimane fa a Lampedusa. Dolore e sgomento tra i migranti che considerano il nostro paese una meta ambita per dimenticare tutte le sofferenze vissute, provengo dalla Nigeria, dalla Sierra Leone, dal Camerun e dal Ciad. Impegnati nelle operazioni di soccorso dalla Guardia Costiera alla Guardia di Finanza e rappresentanti delle forze dell’ordine. Le quali hanno coordinato le prime operazioni di smistamento dei migranti presso il centro di accoglienza lampedusano, dove sempre nei giorni scorsi si sono verificati disordini tra gli agenti della polizia e profughi. Ospiti della struttura ma Lampedusa non risulta l’unico snodo dove poter approdare.
Infatti anche Porto Empedocle risulta una destinazione molto ambita ad ospitare queste persone, a tal proposito era intervenuto il sindaco della ridente cittadina che aveva preannunciato “Saremo pronti alle barricate come Lampedusa, qualora non riceveremo risposte entro 48 ore”. Infatti dopo pochissime ore l’autostrada era bloccata e l’atmosfera incandescente. Il dibattito politico sempre più aspro con esponenti della maggioranza e dell’opposizione favorevoli o contrari all’entrata dei profughi all’interno della nostra nazione. Lo scorso settembre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo sul tema, alla 78ª assemblea delle Nazioni Unite ha affermato: “E’ necessario che ci sia una sinergia tra le nazioni “. E’ un conflitto che prosegue da mesi anche tra l’Europa e la nostra Repubblica, in quanto, dopo continui tira e molla della Francia e della Germania è notizia di poche ore fa che entrambi gli stati hanno deciso di chiudere le frontiere ai profughi. Ed adesso cosa succederà?
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