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Salone del Libro di Torino: dura contestazione per la ministra Roccella

di ANTONIO ZITO

La Ministra Eugenia Roccella, ministro per la famiglia e le pari opportunità, come è noto è stata contestata al Salone del Libro di Torino da un gruppo di manifestanti, femministe che le hanno impedito di parlare per presentare il suo libro “Una famiglia radicale” sulla sua vita spesa dopo tante vicissitudini per i suoi ideali politici in difesa della famiglia tradizionale contro l’aborto, l’eutanasia, e la maternità surrogata.

In linea cioè con il partito della Meloni e del gruppo di centro destra dopo un lungo percorso individuale che l’hanno portata negli anni dall’estrema sinistra fino al centro destra. La Ministra non ha voluto neanche tentare di parlare a sua volta per replicare ai suoi contestatori affermando però con i giornalisti che l’hanno intervistata che anche gli antifascisti potevano essere fascisti. La posizione della Ministra e ovviamente del gruppo del centro destra è però molto chiara ed è contro l’aborto dichiarato dalla legge 194 di cui sono anche le contestatrici contrarie per motivi opposti ai suoi, giudicando la legge 194 troppo severa al contrario di lei e del suo gruppo parlamentare che invece la toglierebbe addirittura.

Dal periodo del referendum sull’aborto che portò alla legge 194 nulla sembra essere cambiato nell’opinione pubblica essendo ancora presenti le opposizioni alla legge per motivi opposti. In un periodo politico in cui sembra prevalere la destra con i suoi valori tale avvenimento che ripropone gli schieramenti degli anni settanta è però risultato come un segnale di una lotta che non è ancora finita, come dimostrano forse anche gli avvenimenti paralleli delle altre nazioni sulla stessa tematica.

La posta in gioco è un mondo più umano nonostante l’opposizione tra scienza e religione che continua nelle nostre coscienze a dispetto di chi sembra prevalere. Per l’eutanasia il discorso è lo stesso perché l’opposizione tra i due contendenti è ugualmente accesa pur tenendo conto della distinzione tra laici e cattolici che è il vero zoccolo duro del problema. Solo per le pari opportunità delle donne sembra esserci qualche punto di incontro anche se la concezione della famiglia rimane tra i due gruppi molto diversa.

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