di Luca Consiglio
I pirati erano persone di spirito libero senza vincoli eccetto quello di fedeltà nei confronti dei compagni e del capitano e non seppellivano i tesori, come spesso abbiamo visto in alcuni film, ma usavano i profitti delle razzie per pagare donne e alcol. Ma quali sono i pirati più famosi esistiti dei sette mari?
Molto diversi tra loro, si contano uomini, donne, pirati e corsari, che con le loro gesta sono passati dalla storia alla leggenda. Quelli che mi hanno colpito di più sono: Barbanera, alias Edward Teach, il bucaniere più famoso dei sette mari. A bordo della sua Queen Anne’s Revange mise a ferro e fuoco il Mar dei Caraibi. Scaltro al comando e capace di incutere terrore riusciva ad essere benevolo con il suo equipaggio e i suoi prigionieri. Fu un inguaribile donnaiolo, si narra che i suoi matrimoni furono ben 14. Alla solo vista della sua bandiera di guerra incuteva terrore nei suoi nemici, che a volte si arrendevano senza combattere. Quando scendeva in battaglia era armato di una grande quantità di pistole. Anche la sua morte è ovattata dalla leggenda. Si dice che sia morto dopo aver subito 25 ferite. Il suo corpo venne gettato in mare e si inabissò dopo aver fatto 3 giri della nave. Aveva 38 anni e le cronache raccontano che abbia catturato ben 140 navi.
Bartholomew Roberts noto anche come Black Bart. E’ stato uno dei più famosi pirati britannici e creatore del Codice dei Pirati. Iniziò la sua carriera come marinaio. Catturato e fatto prigioniero cambiò la sua vita e divenne egli stesso un pirata, uno dei più temuti. Dalla forte personalità e sin dall’inizio della sua carriera di pirata lavorò per dare delle regole di comportamento da estendere a tutta la pirateria. I pirati così avevano la libertà di parola, di pensiero, di voto e uguale distribuzione di cibo e liquori. Ma c’erano anche le punizioni per chi volesse fare il furbo. Se un pirata rubava parte del bottino finiva abbandonato su un’isola deserta con una pistola ed un solo colpo, un po’ di polvere da sparo e una bottiglia d’acqua. Nessuno poteva giocare a carte o dadi per soldi, e a bordo non erano ammessi duelli, le dispute avvenivano solo a terra. Il codice introduceva anche la regola del Parlè che abbiamo visto tante volte nei film. Roberts era estremamente religioso e impeccabile quando doveva abbordare una nave. Perfettamente vestito e curato nei dettagli.
Anche le donne potevano diventare pirata e molte di esse riuscirono a diventare Capitane e Ammiraglie. Le più famose sono: Anne Bonnie, Mary Reed e Ching Shih.
Anne Bonnie dal carattere forte e indipendente quasi un ragazzaccio, con capelli rossi corti e sporchi e i vestiti a brandelli. Primo combattimento fu con un ragazzo che voleva violentarla e dopo questo avvenimento Anne si sposò con un marinaio contro il volere del padre che la diseredò e lei per vendetta diede fuoco alla piantagione di famiglia. Iniziò così la sua carriera di pirata e la sua abilità nell’uso della spada e della pistola vennero notate dal famoso capitano Calico Jack. Anne conobbe un’altra donna pirata, Mary Reed, che all’epoca si fingeva maschio. Ma ben presto Anne scoprì la sua vera identità , si innamorarono e divennero amanti. I tre erano molto affiatati. Ma un giorno la loro nave venne catturata e tutti e tre condannati all’impiccagione. A morire secondo le cronache fu solo Calico Jack mentre le due donne riuscite a scamparla si ritirarono dalla pirateria.
A lieto fine è invece la vita di Ching Shih, donna pirata cinese alla fine del 1700. Inizia la sua vita come prostituta fino a quando non incontra e sposa il famoso pirata Cheng Yi. I due terrorizzarono i mari orientali e riuscirono a creare una immensa flotta unendo tutta la pirateria cinese. Cheng Yi morì e la moglie lavorò per costruire alleanze e uccidere gli oppositori. Alla fine tutti riconobbero la sua leadership e creò una flotta immensa ai suoi piedi. Divenuta ammiraglio compilò un codice pirata estremamente severo che prevedeva un fondo comune, alimentato dalle razzie, per acquistare beni di prima necessità e riparare le navi. Chi veniva sorpreso a rubare veniva ucciso. I governi ci Cina, Inghilterra e portogallo non riuscirono a fermarla fino a che nel 1810 il governo cinese diede l’amnistia a tutti i pirati. Ching Shih si ritirò a vita privata e con i soldi delle razzie aprì una sala per il gioco d’azzardo dove visse fino all’età di 69 anni.
Pirateria, una storia ricca di fascino e curiosità
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