di FRANCESCA CITRO
LO SCORSO 7 FEBBRAIO LA GIORNATA NAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO.
Con il termine bullismo s’intende un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Infatti ciò che contraddistingue questo fenomeno è il rapporto asimmetrico esistente tra vittima e bullo: la prima è impossibilitata e non ha le possibilità per far cessare l’atto aggressivo nell’immediato e il secondo compie l’atto volontariamente quindi con l’intenzione di ferire o attuare un danno. Inoltre vi deve essere un’altra componente quella della ripetitività.
Recenti sondaggi mostrano che in Europa un adolescente su quattro ha avuto almeno una volta a che fare con questo fenomeno che spesso si minimizza dicendo che sono ragazzi ma è più che mai importante intervenire perché il bullismo non ha effetti solo immediati ma si ripercuote anche sulla salute da adulti. Di nuova generazione è poi il cyberbullismo una sorta di bullismo on line. Internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi però uno dei rischi legati allo stesso strumento potrebbe essere un uso improprio come nel caso del cyberbullismo.
Quest’ultimo si avvale di varie forme di contatto elettronico ossia diverse modalità offerte dai nuovi media, soprattutto social network come Facebook e Twitter, chat sincrone, forum on line, telefonate e messaggi. Inoltre presenta caratteristiche proprie che lo rendono più pervasivo ed irrefrenabile se infatti il bullismo era inteso come una prevaricazione singola o di gruppo che implicava il rapporto diretto tra bullo e vittima, nel cyberbullismo i confini sono molto più estesi perché viaggiano attraverso internet. L’aspetto più importante di questo fenomeno riguarda le sue conseguenze.
Nella dimensione virtuale gli atti di bullismo spesso non possono essere cancellati o se vengono eliminati hanno comunque già raggiunto una diffusione capillare incontrollabile. Questa tematica porta vari spunti di riflessione, tra i più importanti c’è il modo diverso rispetto al passato di vivere la propria quotidianità. Internet ci ha permesso di avere una grande finestra sul mondo pur rimanendo comodamente seduti a casa ma, spesso, si fa un uso smodato e scorretto di questa finestra.
Gli adolescenti passano troppe ore incollati allo schermo senza un minimo di controllo, spesso vengono lasciati soli ed è proprio la solitudine che porta la diffusione di questi fenomeni. Da una parte abbiamo la vittima che si sente non adeguata al contesto sociale perché fatta sentire inferiore agli altri proprio dal bullo, dall’altra abbiamo il bullo che spesso si comporta in modo aggressivo per sentirsi più forte. Quest’ultimo nasconde le sue insicurezze e paure verso il prossimo futuro proprio con atti di aggressività perché non si sente abbastanza compreso o forse non riesce ad esprimere diversamente un disagio personale.
Il 7 febbraio è stata la giornata internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo con la speranza di sensibilizzare tutti verso queste tematiche purtroppo oggi più che mai attuali con la speranza che nessuno più minimizzi e si trovi il modo appropriato per aiutare sia la vittima che il bullo stesso perché al di fuori di questa relazione asimmetrica ci sono adolescenti che vivono una situazione di forte disagio e il loro comportamento è un grido d’aiuto verso una società che pur essendo tecnologica spesso e volentieri è sorda difronte a queste problematiche per paura di non saper aiutare quindi speriamo che al più presto molti trovino il coraggio di agire a favore di chi è vittima di momenti generali di disagio perché solo così in futuro si può sperare di avere a che fare con persone in grado di instaurare rapporti sani.
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