di FRANCESCA CITRO E GRAZIANO CONCILIO
In occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, celebrata lo scorso 3 dicembre, abbiamo accantonato per un attimo gli appelli istituzionali e le urgenze per dare spazio ai progetti di vita indipendente che si realizzano in tutta l’Italia perché anche l’handicap più grave può passare per una vita autonoma e piena, non è semplice ma nemmeno impossibile e ve lo raccontiamo sulla nostra pelle.
Sul piano sociale e professionale i diversamente abili sono trattati ancora come cittadini di serie B.
La disabilità è considerata un problema, c’è molta paura, per questo è stato necessario pensare al progetto dopo di noi accompagnato dalla sua naturale urgenza di autonomia, le paure sono sacrosante ma anche la quotidianità va imparata. Tutte le storie di diversa abilità hanno uno stesso comune denominatore cioè la voglia di vivere la vita da protagonisti. Perché ciò accada anche le persone “normo dotate” devono imparare a convivere con la disabilità in generale e questo prevede uno sforzo maggiore perché bisogna riorganizzare la propria quotidianità.
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