di Alessia Trovato
Per raccontare un artista come Claudio Baglioni, ci soffermeremo ad analizzare aspetti poco conosciuti del suo percorso artistico-culturale, ma che gli hanno consentito di ampliare sia le sue conoscenze che il suo background musicale.
Cresciuto nella periferia romana, da giovanissimo iniziò eseguendo, da autodidatta, brani, dell’esponente più controverso della storia della musica italiana: Fabrizio De André. Esordì nel ’64 partecipando alla sua prima competizione canora, un concorso per voci nuove organizzato da Ottorino Valentini, nel quartiere di Centocelle, interpretando un brano di Paul Anka. Partecipò ad altre competizioni sino al 1967 , quando, esibendosi al festival di Ariccia conquistò i giudici ottenendo la sua prima semifinale. L’evento organizzato da Rita Pavone e Teddy Reno, gli consentì di farsi apprezzare dal pubblico presente.
L’ambizione è il desiderio di affermarsi lo conducono a proseguire gli studi in questo ambito. Studia pianoforte e i suoi maestri Alfredo Avantifiori e Nicolas Amato, lo spronano notando le sue spiccate attitudini per il suddetto strumento. E’ proprio grazie allo studio approfondito scriverà i suoi primi componimenti, alcuni divenuti molto celebri ed altri che rimarranno immortali nel panorama musicale italiano. Tra questi ricordiamo: Avrai, brano composto nel 1982. Una splendida poesia commovente ed emozionante, in cui l’artista descrive, l’evento per eccellenza ,che muterà per sempre la sua prospettiva di vita: la nascita di suo figlio Giovanni.
I suoi brani: E tu- amore bello- via- Signora Lia-sabato pomeriggio e tanti altri, diventano vere e proprie colonne sonore che narrano il sentimento profondo dell’amore in chiave moderna. Tra questi nel 1985, conquistò il panorama internazionale con il capolavoro “Questo piccolo grande amore”, brano tradotto in portoghese, francese ed in Castigliano. Dopo il notevole successo ottenuto, Vanzina produttore cinematografico, propose al regista Riccardo Donna di portare sul grande schermo l’omonima pellicola. All’apice del successo, agli inizi degli anni novanta, decide di ritirarsi dalle scene per dedicarsi alla famiglia.
Nel 1995, un rientro in grande stile con un mega concerto allo Stadio Olimpico di Roma, dove con l’astuzia e l’intelligenza lo showman propone brani datati e riarrangiati, presentando lo spettacolo con un palco altamente innovativo e per questo riceverà anche un premio.
Attento e sensibile alle questioni che riguardano il mondo del volontariato, già nel 1975, insieme a Mogol, Paolo Mengoli e Gianni Morandi, fondano la Nazionale Italiana Cantanti, una realtà che promuove incontri di calcio, al fine di sostenere attività benefiche o Associazioni, come ad esempio Medici senza Frontiere. Si cimenta anche come conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo per due edizioni, ottenendo un notevole successo grazie anche alla presenza di ospiti prestigiosi tutti rigorosamente italiani, da Gianna Nannini a Laura Pausini insieme ad attori del calibro di Pier Francesco Favino a Claudio Santamaria.
Un mio ricordo personale di quando ero bambina, i brani di Claudio Baglioni erano talmente melodiosi che mi consentivano di addormentarmi dolcemente.
Quella sua maglietta fina
Tanto stretta al punto che
Mi immaginavo tutto
E quell’aria da bambina
Che non gliel’ho detto mai
Ma io ci andavo matto
Bellissimo articolo, complimenti.