di ANTONIO ZITO
Oggi 26 ottobre si vota al Senato la fiducia al Governo, dopo il discorso di ieri alla Camera l’onorevole Giorgia Meloni dovrà parlare anche a Palazzo Madama non volendo come ha già dichiarato fare solo una sintesi del discorso di ieri, ma altresì integrarlo con altre novità. Parlerà stasera alle 19.
I suoi pareri sono già all’ordine del giorno del consiglio dei Ministri che hanno dato istruzioni in vari settori. Ne è un esempio l’ordine di limitare l’attività delle ONG nelle acque territoriali come aveva fatto precedentemente l’attuale vice-presidente del Consiglio, in comune con Antonio Tajani, anche se i toni della Meloni sono più moderati che nella campagna elettorale.
L’attuale Presidente del Consiglio aveva infatti paventato un autentico blocco navale durante la campagna elettorale. Nel suo discorso di ieri però ha sopratutto chiarito con coraggio la sua posizione ideologica, affermando tra l’altro di non essere mai stata fascista e di condannare la persecuzione degli ebrei durante il fascismo e la Seconda guerra mondiale. Si delinea perciò dalle sue successive affermazioni un governo filo-atlantista in politica estera e neo-liberale in economia.
Nell’ambito del problema della disoccupazione e della ricerca del lavoro da parte dei giovani la Meloni ha confermato che è contro il RdC perché contraria all’assistenzialismo e al Welfare State dei precedenti Governi. Dunque la Meloni è stata coerente con le affermazioni pre-elettorali anche se solo con le successive scelte si potrà avere un quadro della situazione più sicuro.
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