Sport

Da sfottò a inno identitario

di Carlo Noviello

Un tempo era una delle principali prese in giro nei confronti del popolo salernitano, in particolare dei tifosi della prima squadra di calcio cittadina, oggi si è tramuto in un inno curvaiolo.
“Chi nun zompa è pisciaiuolo” era uno dei cori che accoglieva la tifoseria granata in giro per l’Italia, ovviamente soprattutto nelle trasferte campane. Oggi il popolo granata ne ha fatto un inno.
La lenta ma inesorabile trasformazione si è verificata negli ultimissimi anni ed oggi la tifoseria della Salernitana ne ha fatto motivo di vanto, sia serigrafando magliette e sciarpe, sia cantandolo a squarciagola in Curva Sud Siberiano (ma non solo), sulle note di “Freed from desire”, brano della cantante italiana Gala, tratto dall’album “Come into my life” dell’ormai lontano 1997. Brano che ha fatto ballare milioni di discotecari in tutto il mondo e che oggi è diventato un vero e proprio inno alla salernitanità.
La cosa non può che riempirci di orgoglio. Per la bellezza del canto e la forza che il pubblico mette nell’intonarlo, ma anche perché la stessa squadra ne è stata permeata: è ancora nei nostri occhi il canto dell’intero gruppo in un momento di relax, guidato da Franck Ribéry.
Ma, soprattutto, quel che maggiormente ci colpisce positivamente è che la trasformazione di cui sopra dimostra il grande salto in termini di maturità e consapevolezza della tifoseria salernitana. Non che tutto ciò non ci fosse già, ma prendere spunto da un tentativo di insulto (che a dire il vero noi non abbiamo mai accusato come tale) per gridare al mondo il proprio essere e la propria identità territoriale non è da tutti.
Anche in questo caso la Curva dello Stadio Arechi di Salerno ha lasciato il segno in maniera determinante nel mondo della tifoseria organizzata e non.

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