Di Carlo Noviello
Al suo esordio nel secondo campionato di Serie A consecutivo la Salernitana non sfigura contro una Roma seria candidata allo scudetto, almeno sulla carta.
Il cambio di rotta rispetto agli inizi dello scorso campionato è sotto gli occhi di tutti: dallo 0-4 in balia degli avversari ad uno striminzito 0-1 con buona parte del possesso palla a favore. Certo magra consolazione, visto che sempre di sconfitta si tratta ma, per una squadra che deve mirare alla salvezza e che, soprattutto, spera di ottenerla con meno tribolazione di qualche mese fa, sono dati da non sottovalutare.
La squadra deve certamente crescere, nei singoli e nel gruppo. Così come ci sarà da aggiungere qualcosa, soprattutto nella fase offensiva, ieri particolarmente evanescente. Ma anche questo era già nei fatti. Basti pensare che a pochissime ore dal loro arrivo gli ultimi tre arrivi (Bronn, Vilhena e Candreva) sono tutti stati schierati fin dall’inizio da mister Nicola, tra l’altro con ottimi risultati.
Non vi è alcun dubbio che la partita avrebbe potuto concludersi con un risultato più rotondo a favore dei giallorossi, che hanno sprecato tante occasioni in contropiede, colpendo anche un palo. C’è anche da aggiungere però, che quasi la metà di queste sono avvenute nel secondo tempo, con una Salernitana proiettata all’attacco, nella speranza di poter riacciuffare un insperato pareggio, pur senza impensierire mai davvero il portiere romanista.
Nulla da aggiungere riguardo lo spettacolo sugli spalti: il pubblico di Salerno non ha fatto mancare la sua presenza e i suo calore, così come la folta presenza del pubblico romano. Venticinquemila presenze alla vigilia di ferragosto non sono niente male.
Insomma, nonostante il risultato tutto sommato si potrebbe affermare il classico “buona la prima”, almeno per lo spirito, per la qualità dei nuovi acquisti e per alcuni sprazzi di buon gioco. Il futuro, però, è da scrivere subito. Pur non volendo guardare sempre al passato, è bene ricordarsi di dover far punti il prima possibile, per non dover rincorrere fin dall’inizio ma, soprattutto, per donare maggiore serenità all’intera squadra ed avere il tempo di far crescere il gruppo una volta terminato la fase del mercato, che quest’anno va ad accavallarsi in maniera determinante all’inizio del torneo.
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