di SANTA LA MARCA
A Capaci ricordiamo il famoso, quanto terribile, attentato mafioso, avvenuto, il 23 Maggio del 1992, con un’esplosione tremenda, che vide coinvolti il famoso magistrato, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, tre agenti della scorta: Antonio Montanaro, Rocco Dicillo, entrambi entrambi di trenta anni e Vito Sciafani di 27 anni. All’altezza autostradale, A29 Isole delle femmine a pochi chilometri da Palermo.
L’agente Giuseppe Costanza riuscì a sopravvivere. Falcone morì in ospedale. La causa di questo attentato è da ricercare nel celebre processo istruito dal giudice siciliano, il celebre maxiprocesso, che coinvolse i vertici Cosa Nostra, anche grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Tommaso Buscetta, che inizio a collaborare per svelare i mandanti. Colpi gravissimi inferti a Totò Riina e i suoi sodali, che riservarono la stessa atroce fine a Paolo Borsellino, che venne ucciso appena 57 giorni dopo, il 19 luglio del ’92. Ad Organizzare tutto Totò Riina con la complicità di Giovanni Brusca, autore di oltre cento omicidi. Questa drammatica vicenda mi riporta alla mente quella estate, in quanto ragazzina di dodici anni, mi colpi molto l’accaduto. Ricordiamo giudici di levatura eccezionale che diedero la vita per lottare contro la mafia.
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