di Alessia Trovato
Quando ero bambina, molto spesso, seguivo le guerre raccontate come una fotografia che a tratti risultava quasi surreale. Una voce, quella di Toni Capuozzo, mi narrava le immagini in maniera limpida, chiara trasmettendomi tutta l’inquietudine di quegli attimi. Toni Capuozzo classe 1948, dopo aver conseguito la Maturità Classica, si iscrive all’Università di Trento, conseguendo la laurea in Sociologia. La sua passione per la sociologia, lo condurrà ad approfondire i suoi studi ed a intraprendere la carriera giornalistica. Esordì nel mondo della carta stampata lavorando all’interno del quotidiano Lotta Continua e successivamente collaborò con alcuni periodici come Panorama mese ed Epoca. Nel 1983, divenne giornalista pubblicista, raccontò la mafia per il programma Mixer di Giovanni Minoli. Entrò a Mediaset e fu inviato a seguire i conflitti nella ex Jugoslavia e nell’Afghanistan, Unione Sovietica e Medio Oriente, offrendo al pubblico, spaccati di vita, ponendo, sempre con delicatezza e un occhio di riguardo, i temi trattati. Impossibile dimenticare le testimonianze raccolte durante i vari reportage , realizzati per le reti Mediaset dal 2000 al 2013. Vicedirettore del tg 5, conduttore ed ideatore della trasmissione Terra, dove con un linguaggio chiaro e limpido, offriva ai telespettatori un ora e mezza di approfondimenti su temi che spaziavano dalla politica alla cronaca, allo spettacolo e molto altro. Mi ha emozionato il suo racconto sulla vicenda dei due Marò: Massimiliano La Torre e Salvatore Girone. I due, furono accusati di aver ucciso due pescatori su di una imbarcazione al largo delle coste indiane. Capuozzo narrò all’epoca, la vicenda, con una sensibilità disarmante, senza tralasciare nessun particolare importante, non aggiungendo dettagli che potessero ferire lo stato d’animo dei nuclei familiari dei due Marò. La cronaca della vicenda fu narrata nel libro “ Il segreto dei Marò “ scritto nel 2015, proprio dal giornalista. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto moltissimi premi, tra questi ricordiamo il premio Ilaria Alpi nell’anno 1999, per i servizi realizzati nel territorio di Belgrado. Nel 2011 il Premio Ischia lo vide protagonista di una vicenda alquanto spiacevole, l’Associazione eco-culturale Pan Assoverdi Salvanatura, lo accusò di aver pubblicato delle foto che sarebbero state ritoccate, chiedendo la revoca del premio. L’organizzazione del premio si rifiutò in quanto il giornalista friulano, si era da sempre contraddistinto per la sua trasparenza ed obiettività. Appresa la notizia dichiarò in un post: Pronto a restituirlo, datemi il tempo di ritrovarlo.
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