di Luca Consiglio
Rientrati a casa tanto tempo fa (anni 80) e ancor oggi, dopo aver giocato con gli amici e decisi ad accedere la televisione ti trovi a percorrere 2 diverse strade: blu o rosso. Il blu costellato da robot invincibili, alabarde spaziali e avventure intergalattiche e il secondo rosso lastricato di storie d’amore, bellissimi ragazzi e lacrime gratuite.
Due strade totalmente opposte: uno maschile e uno femminile. Non una divisione in base ai gusti personali, ma decisa a priori dalle categorie letterarie giapponesi. Gli shōnen per un target maschile, dalla tarda infanzia fino alla maggiore età, e gli shōjo per un target femminile,sempre con la stessa formula.
Si pensava che i 2 sentieri non potevano in qualche modo coesistere l’uno con l’altro esempi lampanti erano Mazinga Z e Kiss me Licia.
Sul finire degli anni 70′ e 80′ s’incomincia una ribellione femminile e 2 anime,Lupin III e Occhi di Gatto, tali figure erano Fujiko Mine /Margot ladra scaltra e possente femme fatale e dall’altro lato il trio composto da Sheila, Kelly e Tati sempre pronte per ogni sfida ma anche se in rare occasioni anche Castalia e Tisifone dei Cavalieri dello Zodiaco hanno fatto la loro parte facendosi valere.
Con l’arrivo degli anni 90′ altre figure femminili si sono introdotte in questa fantastica poesia di ribellione nei confronti dei protagonisti maschili:le guerriere Sailor con a capo Usagi/Bunny che sono il primo esempio lampante d’indipendenza femminile in questo contesto la figura di Milord funge si d’aiuto ma solo di comparsa.Personaggi che si aggiungono a questo valoroso roster d’intrepide combattenti sono: Bulma, Chichi, C18 e Videl da Dragonball, Nami, Robin e Yamato da One Piece altre figure che negli ultimi tempi hanno dato ancor più filo da torcere alle loro controparti maschili sono le figure di Mikasa (AOT), Uraraka da (MHA), Asuna da (SAO) e Nobara da Jujutsu Kaisen. Ma a parte tutti questi personaggi degli anime che hanno fatto una gran figura per tante generazioni ancor prima di loro negli anni 60′ nei fumetti italiani spiccano figure di grande risalto come Eva Kant e Altea di Vallemberg. Le donne non si toccano neanche con un fiore, il motivo? Perchè quel fiore può tornare indietro con tanto di spine.
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