di GAIA GIOVANNONE
Un altro Festival di Sanremo si è concluso in grande stile. L’enorme successo ottenuto dalla 72esima edizione della kermesse musicale è assolutamente meritato. Questo perché Amadeus e tutte le persone che hanno lavorato alla manifestazione sono riusciti a creare un evento capace di attirare chiunque e che segna, si spera, un punto di (ri)partenza per la musica dal vivo.
Componente fondamentale della riuscita dello show è stata il cast. Ben 25 artisti hanno gareggiato con una nuova canzone e tutte (o quasi), a loro modo, hanno lasciato il segno. Una conferma ce l’abbiamo già in Tananai, che seppur arrivato ultimo in classifica, sta spopolando su tutti i social network con la sua Sesso Occasionale. Ma la classifica, anche vista nel verso giusto, ha premiato davvero i più meritevoli: Mahmood e Blanco hanno emozionato chiunque con la loro Brividi. I duetti, poi, non sono mancati: Ditonellapiaga ha partecipato con Rettore (portando il brano Chimica) e Highsnob era in gara invece insieme a Hu (con Abbi cura di te).
È stato un festival variegato anche perché ha portato un tocco di leggerezza (con Farfalle di Sangiovanni o Dove si balla di Dargen D’Amico, per esempio) ma anche temi più impegnati (Ciao ciao de La rappresentante di lista, Lettera di là dal mare di Massimo Ranieri). Ma sono da menzionare anche Elisa (con O forse sei tu) e Gianni Morandi (e la sua Apri tutte le porte) che sono arrivate sul podio; Michele Bravi (Inverno dei fiori), Noemi (Ti amo non lo so dire) e Giusy Ferreri (Miele) che hanno fatto una bellissima figura anche non riuscendo a classificarsi benissimo.
E anche le canzoni meno riuscite (per esempio Duecentomila ore di Ana Mena) probabilmente con il tempo diventeranno dei tormentoni ben piazzati insieme alle conferme (Rkomi con Insuperabile, Irama con Ovunque sarai) e alle nuove scoperte (Matteo Romano con Virale). C’è anche chi è rimasto nella propria comfort zone (Achille Lauro con Domenica, Emma con Ogni volta è così, Fabrizio Moro con Sei tu e Le Vibrazioni con Tantissimo) ma non ha sfigurato esattamente come i grandi ritorni (Iva Zanicchi con Voglio Amarti), nuove leve (Aka 7even con Perfetta così, Yuman con Ora e qui) e l’immancabile quota indie targata Giovanni Truppi e la sua Tuo padre, mia madre, Lucia.
Comment here