di GAIA GIOVANNONE
Un mondo prettamente maschilista come quello del calcio può ancora cambiare? A quanto pare sì
Pochi giorni fa c’è stato un arbitro che ha arbitrato la prima partita della storia di Coppa Italia diretta da un fischietto in rosa.
La direzione della partita Cagliari-Cittadella è stata infatti affidata a Maria Sole Ferrieri Caputi, la prima donna ad arbitrare una squadra di serie A. Si tratta sicuramente di un evento molto importante ma le donne che fanno da arbitro, anche se caratterizzate da un’incredibile rarità, non sono nuove al mondo del calcio.
Qualche mese fa abbiamo avuto la prima donna arbitro a dirigere una partita di serie B, un avvenimento tanto rilevante quanto il fatto che lei è proprio della provincia di Salerno! Maria Marotta, nostra concittadina, e originaria di San Giovanni a Piro, cresciuta nella sezione AIA di Sapri, ha diretto Reggina-Frosinone, valevole per l’ultimo turno dello scorso torneo cadetto e si è guadagnata così un posto nella storia del calcio italiano. Dal 2001 – anno in cui ha iniziato a intraprendere questo mestiere – a oggi, la sua scalata verso il successo senza pregiudizi di genere è stato incredibile. Dalla serie D è arrivata passo passo fino alla serie B e adesso il suo sogno è proseguire ancora approdando, magari, pure in Champions League.
Il suo modello da imitare? Sicuramente Stephanie Frappart, la francese a cui è stata affidata la direzione di Juventus – Dinamo Kiev della competizione. Un altro esempio a cui aspirare potrebbe essere poi Nicole Petignat, prima donna a dirigere alcune gare della Coppa UEFA.
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