di MARINELLA MARINO
Trentadue anni fa cadeva la frontiera simbolo della Guerra Fredda. Il merito fu di un giornalista italiano.Il muro fu considerato il simbolo della cosiddetta cortina di ferro, ovvero l’immaginaria linea di confine tra le zone europee filoccidentali, controllate militarmente dalla Nato e politicamente da Francia, Regno Unito e Stati Uniti e quelle filosovietiche del patto di Varsavia dell’Europa Orientale. Simbolo della Guerra Fredda e di decenni di tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Il Muro di Berlino viene eretto improvvisamente nella notte tra il 12 e 13 agosto1961 per iniziativa della Repubblica Democratica Tedesca, cioè la Germania Est. Il Muro all’inizio fatto solo di filo spinato, poi progressivamente eretto in cemento armato, perfezionato e sempre più impenetrabile nel corso dei decenni, circonda tutta Berlino ovest, 155 km di pietra e cemento.
Dal 9 novembre 1989, in seguito all’annuncio del portavoce e ministro della propaganda della Germania Est, Günter Schabowski, non sono più necessari passaporto e visto per varcare il Muro. Una scintilla decisiva per quanto riguarda il crollo si accende grazie al giornalista italiano Riccardo Ehrman, corrispondente della Germania per l’Ansa. Ufficialmente l’abbattimento del Muro inizia il 13 giugno1990.
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