di Antonio Raimondi
Oggi 13 luglio celebriamo la nascita a 207 anni fa di una delle istituzioni simbolo dell’Italia in patria e nel mondo. L’Arma dei Carabinieri, una delle forze di polizia italiane, con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza, facente parte contemporaneamente delle Forze Armate Italiane, dal 2000 con il rango di Forza Armata.
La creazione di questa istituzione avvenne durante la Restaurazione, quando il re Vittorio Emanuele I di Savoia, rientrato a Torino, dopo il periodo passato a Cagliari durante l’occupazione napoleonica del territorio continentale del Regno di Sardegna, all’inizio del XIX secolo emanò la legge reale del 13 luglio 1814 (“Regie Patenti”) con la quale fu istituito il Corpo dei Carabinieri Reali, unità militare con compiti di polizia.
Durante il Risorgimento furono impegnati su diversi fronti e dopo il compimento dell’unità d’Italia i Carabinieri Reali diventarono “Arma” del Regio Esercito con il regio decreto del 24 gennaio 1861, al pari delle altre armi come fanteria, artiglieria, cavalleria, continuando a essere riconosciuti come primi anche nel Regio Esercito dell’Italia unita.
Nella seconda guerra mondiale, dopo l’armistizio di Cassibile dell’8 settembre 1943, diversi reparti si unirono alla resistenza italiana e presero parte alla guerra di liberazione; particolarmente nota è la figura del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, che si sacrificò a Torre di Palidoro, vicino a Roma, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato, sebbene innocente, per salvare 22 condannati a morte, per un presunto attentato avvenuto in quella località nel quale erano morti due militari germanici.
Circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione a vario titolo per essersi rifiutati di soggiacere alle disposizioni delle forze militari nazifasciste.
Dieci carabinieri figurano, inoltre, tra le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
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